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Sofiya Melnyk amanti news: Pascal sapeva tutto e “non l’ha uccisa lui”

24/09/2018 10:53 - Aggiornamento 24/09/2018 11:05

Giallo di Cornuda ultime notizie: in attesa che emergano novità sulla lettera anonima recapitata alla redazione di Chi l’ha visto? in cui c’è scritto che Sofiya Melnyk “Aveva rapporti con un funzionario”. Secondo la missiva, la 43enne ucraina sparita nel nulla il 15 novembre scorso e ritrovata cadavere il 24 dicembre in fondo a un dirupo sul Monte Grappa, aveva relazioni con più uomini contemporaneamente. Tra questi anche un dirigente bancario“Lei aveva rapporti con un funzionario di Veneto Banca. Dirigenti incontravano belle donne in una villa vicino Asolo”, si legge nel documento inedito mandato in onda da Chi l’ha visto? nella diretta di ieri, 19 settembre.

donna scomparsa a cornuda

Intanto la famiglia di Pascal Albanese, suo convivente da 10 anni trovato morto impiccato in casa, una decina di giorni dopo la scomparsa della 44enne, è sempre più convinta non solo che non sia stato lui ad ucciderla, ma anche che non si sia suicidato. A ritenere estraneo al delitto Albanese anche il 60enne geologo che per nove anni è stato l’amante (uno dei tanti che Sofiya aveva) della ucraina. Le sue parole sono chiare i merito: “Lui non avrebbe potuto ucciderla, Sofiya era la sua gallina dalle uova d’oro”, ha dichiarato l’uomo a Il Gazzettino. Per lui Pascal non è l’assassino di Sofiya, di cui conosceva il ménage sentimentale, alquanto particolare e complicato. “Il responsabile va cercato altrove e coincide con un movente che regga. Pascal non aveva motivi per ammazzare Sofiya, lei era quella che gli permetteva di fare il mantenuto”.

giallo di cornuda news

E se le cose stessero davvero così? E se il killer di Sofiya (e forse di Pascal Alanese) fosse ancora libero e sconosciuto? L’attenzione degli inquirenti è adesso proiettata verso le indicazioni fornite dalla lettera anonima sule presunte frequentazioni della donna con un funzionario di Montebelluna di Veneto Banca. “Girava la voce di incontri, cene, in una dimora nella zona dell’Asolano messa a disposizione da un noto industriale, dove dirigenti della banca erano soliti partecipare alla presenza di alcune belle accompagnatrici”. Forse “la signora Sofiya Melnyk era a conoscenza di cose che magari aveva capito o che, in chissà quale occasione, aveva potuto sentire …”. E a proposito di Sofiya e il funzionario, l’autrice anonima della lettera ha scritto: “Li ho ben notati uscire spesso dalla banca, dopo essere stati in ufficio, probabilmente per poi andare a prendere qualche cosa assieme, e da quanto ho potuto rendermi conto, era evidente la quasi certa e notevole confidenza”.

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