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Solstizio d’estate oggi: perché è il giorno più lungo dell’anno

Oggi, 21 giugno 2019, è il solstizio d’estate. Un giorno che porta con sé l’arrivo ufficiale dell’estate. Inoltre è anche il giorno più lungo dell’anno in quanto si può godere di alcune di ore di luce in più. Sin dall’antichità, il solstizio d’estate è stato visto come un periodo significativo dell’anno in molte culture ed è stato caratterizzato da feste e rituali. Il solstizio in astronomia è il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Questo significa che il solstizio d’estate e il solstizio d’inverno rappresentano rispettivamente il giorno più lungo e il più corto dell’anno.

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Quando cade il solstizio d’estate?

Il termine solstizio deriva dalla parola latina solstĭtĭum. Questa parola è composta da sol, «Sole», e sistĕre, «fermarsi» e quindi letteralmente significa il “sole si ferma”. L’impressione del “fermarsi” del sole è dovuta al fatto che in corrispondenza dei solstizi la variazione della declinazione è molto lenta. Molti credono che la data del solstizio d’estate o d’inverno sia sempre la stessa, ma nella realtà non è così. Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente e si riallinea ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile. A causa di tali variazioni può capitare che i solstizi cadano il 20 o il 21 giugno oppure il 21 o il 22 dicembre. Il solstizio d’estate 2019 cadrà precisamente oggi, 21 giugno 2019, alle ore 17,54 (italiane).

Il giorno più lungo dell’anno tra miti e leggende

Tracce di culti solari s’incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa alle Americhe e giungono fino ai nostri giorni. Per gli Inca la divinità Inti è il sole, sovrano della terra. Attorno a Cusco, capitale dell’impero, sorgono i Mojones, torri usate per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. Per i Maya il sole è il supremo regolatore delle attività umane. Tra gli indiani d’America il sole è simbolo della potenza e della provvidenza divina. Presso gli Aztechi è assimilato a un giovane guerriero che muore ogni sera e ogni mattina risorge, sconfiggendo la luna e le stelle. Gli eschimesi ritenevano fino a poco tempo fa che il sole, durante la notte, rotolasse sotto l’orizzonte verso nord e di qui diffondesse la pallida luce delle aurore boreali. Tutto il culto degli antichi Egizi è dominato dal sole.  Il solstizio d’estate, rappresentando l’inizio dell’omonima stagione, è sempre stato nella storia occasione di feste, come la natività cristiana di Giovanni Battista, cosiddetta “Notte di San Giovanni” o “Notte di mezza estate”.

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