Un buon riposo giornaliero è di fondamentale importanza per la salute del nostro organismo: permette, infatti, il recupero delle energie spese ma non solo. Fa bene alla pelle, al cuore, alla memoria e persino alla forma fisica.
Come se ciò non bastasse, a questi innumerevoli benefici se ne aggiunge un altro: dormire fa anche aumentare la produzione di cellule cerebrali che formano la mielina, la guaina isolante delle cellule nervose nel cervello e midollo spinale. Alterazioni nella mielina, o demielinizzazioni, possono causare un rallentamento o interruzione dell’impulso nervoso, con sintomi quali alterazioni sensoriali oppure difficoltà nella coordinazione dei movimenti e nella deambulazione; altri sintomi evidenti possono essere a carico dell’ intestino o della vescica.
Lo studio, condotto sulle cavie, dai ricercatori dell’Università del Wisconsin a Madison e pubblicato sul “The Journal of Neuroscience”, ha dimostrato come i geni che promuovono la formazione di mielina vengono attivati durante il sonno: un dato di fondamentale importanza, determinante nello studio e nella lotta ad alcune gravi malattie, come la sclerosi multipla, che deriva dall’autodistruzione del rivestimento mielinico.
La dottoressa Chiara Cirelli e colleghi dell’UW anticipano che le prossime ricerche potrebbero esaminare la possibile relazione esistente tra il sonno e la gravità dei sintomi in alcune malattie, tra cui appunto la sclerosi multipla.