Davide Vannoni, “padre” del controverso metodo Stamina, ha chiesto di patteggiare nel processo che lo vede imputato per vari reati, tra cui associazione per delinquere aggravata a finalizzata alla truffa. La Procura di Torino sta prendendo in considerazione l’ipotesi del patteggiamento, a patto che Stamina smetta di essere praticata all’estero. Quello dell’operare all’estero è un escamotage elaborato dal gruppo dirigente di Stamina per continuare le proprie attività nonostante il divieto italiano.
L’accusa nel processo interpreta l’attività di Vannoni e dei suoi collaboratori come quella di una banda disposta a tutto pur di guadagnare anche sulle spalle di famiglie che vivono la dolorosa situazione di un parente affetto da malattie neurodegenerative. E proprio per questo Vannoni vantava brevetti inesistenti, orchestrava manifestazioni di piazza, come cavie utilizzava i pazienti e operava in condizioni lontane da qualsiasi standard di sicurezza,