Trump alza i muri. Trump vieta gli ingressi. Trump contro i profughi islamici. Trump, insomma, mette in pratica quanto detto durante la campagna elettorale. Smentendo tutti coloro che pensavano si trattasse di una mossa solo per arrivare al potere e che poi si sarebbe ‘attenuato’. No, gli inizi di questa Presidenza stanno mettendo in evidenza le intenzioni di Donald Trump. E allora la corporate non può restare con le mani in mano. Deve fare qualcosa. E l’iniziativa arriva da una delle più grandi catene di caffetterie mondiali: Starbucks.
—> TRUMP IMMIGRAZIONE: IL SUO PIANO
Nelle ultime ore, infatti, oltre alle posizioni assunte da Google e AirBnb, altri colossi del mercato mondiale, anche Starbucks si sta muovendo per contrastare la folle idea di Trump in tema di immigrazione: estromettere i rifugiati islamici dagli Stati Uniti. Per farlo l’idea è quella di dare lavoro a 10.000 rifugiati. L’annuncio arriva direttamente da Schultz, il manager di Starbucks. “Vi scrivo oggi con grande preoccupazione, il cuore pesante e una ferma promessa – si legge nella lettera scritta ai dipendenti – noi non rimarremo a guardare, non rimarremo in silenzio mentre l’incertezza sulle iniziative della nuova amministrazione cresce ogni giorno che passa.”
—> TRUMP MURO: COSA SAPPIAMO
Nella sua lunga lettera, il direttore di Starbucks ha sottolineato come: “Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni unite e noi stiamo definendo piani per assumerne 10.000 nei prossimi cinque anni nei 75 paesi del mondo dove è presente Starbucks. E inizieremo qui negli Stati Uniti, concentrandoci inizialmente su questi individui che hanno servito le truppe Usa come interpreti e personale di supporto nei diversi paesi dove il nostro esercito ha chiesto sostegno.”