Da una ricerca di Unioncamere arriva l’identikit del neoimprenditore nel 2015: delineato nell’ambito del progetto Excelsior, lo startupper italiano è uomo, giovane e ambizioso.
Secondo lo studio di Unioncamere, il neoimprenditore italiano tipo sembra essere un uomo di età compresa dai 35 ai 40 anni: niente laurea ma diplomato e spinto dal desiderio di realizzazione personale e di successo. Patrocinata dal Ministero del Lavoro, la ricerca ha evidenziato come 3 imprenditori su 4 siano partiti nel loro percorso di business investendo meno di 10mila euro. Non sono quindi le difficoltà a livello economico a ostacolare gli startupper bensì quelle derivate dal complesso sistema burocratico e delle procedure amministrative.
Entrando ora nel merito dei dati, le iscrizioni alle Camere di Commercio indicano che a fondare una nuova impresa siano al 71,2% uomini dei quali il 48,5% con un diploma e solamente il 18,6% con una laurea: il range d’età è abbastanza vario anche se al 44,2% i neoimprenditori hanno dai 36 ai 50 anni. Le imprese fondate sono al 64,4% nel campo dei servizi e, almeno nel corso del 2015, il Mezzogiorno guadagna il primato con il 33,3% di startup nate sul territorio. Curioso è il dato sul background dei nuovi startupper: solo l’8,7% dei neoimprenditori ha fondato una startup come primo impiego mentre il 37% di loro ha alle spalle un impiego da impiegato, operaio o apprendista e, infine, per il 14% ha rappresentato un’opportunità per abbandonare lo stato di disoccupazione.