Stefano Accorsi, tra gli attori più amati dal pubblico, è impegnato con la terza versione di Giocando con Orlando – Assolo, lo spettacolo teatrale ispirato al poema cavalleresco di Ludovico Ariosto, ideato dal regista Marco Baliani, che lo sta portando in tutt’Italia. La prossima tappa sarà Torino, dove sarà possibile assistere allo spettacolo dall’8 al 10 febbraio 2019 al Teatro Alfieri. Intervistato da La Stampa, Stefano Accorsi ha parlato di Giocando con Orlando – Assolo e di quanto senta vicino il personaggio del paladino protagonista dell’omonimo poema italiano. L’attore ha poi svelato come si prepara prima di entrare in scena, della sua carriera e di come va la vita oggi a 47 anni compiuti.
«Mi identifico con la fragilità di Orlando! Mi rispecchio anche nella curiosità di Astolfo!»
«Mi identifico con la fragilità di Orlando che, pur essendo il paladino più forte diventa pazzo quando scopre che Angelica non lo ha mai amato e desidera un altro. Ma mi immedesimo anche con lei nel momento in cui si innamora per la prima volta nella sua vita. Mi fa tornare in mente molte cose della mia adolescenza. E mi rispecchio anche nella curiosità di Astolfo», ha raccontato Stefano Accorsi a Daniela Lanni de La stampa, spiegando come è cambiato lo spettacolo, che è oggi un monologo, rispetto a prima: «All’inizio era una versione a due voci. Andavo in scena con la cantante e musicista Nina Savary, era più ironica e poetica. La seconda con Marco Baliani è nata da un disguido: lui leggeva i brani, io li recitavo a memoria. Era più leggera e comica. Nel modificarlo a monologo, alcune parti del testo sono state riviste. Credo che questa sia la più vicina a quella sensazione avuta quando ho fatto le prime letture dell’Ariosto al Louvre».
«Sono riuscito a fare il mestiere che sognavo!»
Nel corso dell’intervista Stefano Accorsi ha affermato di sentirsi parecchio fortunato: «Sono riuscito a fare il mestiere che sognavo. Le occasioni vanno create e si deve lavorare per ottenerle, ma la fortuna ha un ruolo importante» e ai suoi figli Orlando e Athena (avuti dalla modella e attrice Laetitia Casta) e Lorenzo (frutto del matrimonio con Bianca Vitali), augura di trovare un lavoro che li renda contenti, che li faccia appassionare. Cosa sogna per il suo futuro Stefano Accorsi? «Una bella commedia che faccia ridere e vorrei partecipare all’Ironman 70.3. Grazie al mio preparatore sono entrato in questo vortice, appena posso mi alleno. Quando viaggio nella mia valigia non mancano mai scarpe da ginnastica e una tuta».
«Quando lo spettacolo piace, è una sorta di sollievo, visto il grande impegno!»
Del resto l’aspetto fisico è stata senza dubbio una carta in più per l’attore bolognese, che vanta nel suo curriculum film straordinari come Le fate ignoranti, L’ultimo bacio, Radiofreccia e Veloci come il vento, solo per citarne alcuni. L’apparenza da sola però non basta e in un mondo fatto di reality e meteore Stefano Accorsi lo sa bene, per questo bisogna studiare, applicarsi e soprattutto non perdere l’entusiasmo e la voglia di emozionarsi: «Subito prima che si apra il sipario faccio un grande respiro per svuotare la mente da qualsiasi pensiero e trovare il sorriso del divertimento interiore. Appena finito c’è la gioia dell’applauso, quando lo spettacolo piace, è una sorta di sollievo, visto il grande impegno. Mi rilasso. Poi c’è la voglia di andare a cena con i miei tecnici a chiacchierare, bere un bicchiere di vino e scherzare, per prendersi la seconda parte della ricompensa». Ecco cosa fa l’attore prima di entrare in scena emozionato. Perché ogni volta per Stefano Accorsi è come la prima e il segreto forse è proprio questo: essere grandi senza saperlo, restare con i piedi per terra, metterci sempre il cuore.