Iniziata la trattativa per lo sblocco degli stipendi della Pa (pubblica amministrazione) e quindi delle forze dell’ordine. Primo passo avanti dopo le proteste delle scorse ore che sembravano portare verso un clamoroso, unico e pure illegale stop delle sigle sindacali delle forze armate: ecco che spuntano tre possibilità.
Premesso che, come riporta il Corriere della Sera di oggi, gli scioperi del comparti sicurezza sono vietati, una soluzione al problema si era già trovata a luglio. Reperire 230 milioni di euro da tagli interni alle 5 sigle dell’arma. Ma Matteo Renzi voleva discuterne di più e tutto è slittato a settembre. Insomma sembrava che una soluzione la si sarebbe trovata. Poi c’è stato l’annuncio del Ministro Madia: niente sblocco degli stipendi, niente aumenti per nessuno. E giù le minacce di protesta. Ora si possono fare tre cose: usare i 230 milioni di euro già trovati, ma lo sblocco varrebbe solo per gli ultimi tre mesi del 2014 a fronte di un nuovo blocco per il 2105. Quello costerebbe infatti 1 miliardo e 200 milioni. La terza soluzione: blocco totale e vediamo cosa succede!