Strage di Erba news oggi: la notizia è di poco fa, il tribunale ha rigettato l’ennesima richiesta di Rosa Bazzi e Olindo Romano di fare analizzare i reperti mai sottoposti ad accertamenti rinvenuti sul luogo della strage dagli inquirenti. Come infatti riferisce la redazione online di Quarto Grado con una nota, quei reperti non saranno oggetto di indagine.
“Omicidio di Erba. No a nuove indagini sui presunti nuovi elementi ‘sarebbero inutili e immotivate’ scrivono dopo i giudici di Brescia anche quelli di Como. Per esempio: Il misterioso telefonino Motorola ritrovato tra i reperti non è altro che della povera Raffaella. Era già stato analizzato all’epoca dei fatti. Sul cellulare ci sono i messaggi del marito Azouz che di recente aveva dichiarato “non è di mia moglie”. I difensori ricorreranno in Cassazione”, questo il post apparso sulla pagina Facebook ufficiale del programma Mediaset. Per quanto concerne il cellulare, il pm specifica: “Il telefonino Motorola, appartenuto pacificamente a Raffaella Castagna, nella cui memoria sono stati rinvenuti messaggi tra lei e il marito, Azouz Marzouk, nonostante quest’ultimo abbia dichiarato non trattarsi del telefono della moglie davanti alla Corte di Appello di Brescia”.
La corte d’Assise di Como ha rigettato le istanze, e dispone che, divenuto definitivo il presente provvedimento, venga data esecuzione alla confisca e alla distruzione dei corpi di reato ancora presenti nell’Ufficio, così riferiscono le agenzie. Sfuma dunque definitivamente la speranza della coppia di ottenere la revisione del processo. A difendere Olindo e Rosa, com’è noto, Azouz Marzouk, il quale grida a gran voce che vengano riaperte le indagini. La Corte d’Assise di Como ha in sostanza rigettato su tutta la linea le tre istanze depositate dalla difesa negli ultimi mesi, in cui si chiedeva l’autorizzazione a procedere ad accertamenti tecnici non ripetibili su campioni biologici per isolare ipotetici “profili genetici non rilevati durante le indagini espletate nel 2007”, tra cui un accendino e tracce ematiche. Era stato inoltre richiesto l’accesso ai server in cui sono depositati i file originali delle intercettazioni ambientali. Ma per giudici in nessuna delle istanze avrebbero dedotto “la decisività dell’atto di indagine richiesto, e l’utilità che si mira a conseguire”.
Strage di Erba news Azouz Marzouk: i fratelli Castagna dicono ‘basta’ e passano all’azione