A distanza di dieci dalla strage ferroviaria di Viareggio è arrivata la sentenza della Corte d’Appello di Firenze, che ha condannato a sette anni Mauro Moretti ex ad di Fs e di Rfi. La procura generale aveva chiesto 15 anni e 6 mesi: anche in primo grado Moretti era stato condannato a 7 anni. L’uomo imputato di distrastro, omicidio plurimo colposo, lesioni e incendio, non era presente in aula al momento della sentenza.
Strage di Viareggio: confermati 7 anni a Mauro Moretti, condannati anche Michele Mario Elia e Vincenzo Soprano
Condannati a 6 anni anche Michele Mario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia). Per il primo la procura generale aveva chiesto in requisitoria 14 anni e 6 mesi, per il secondo 7 anni e 6 mesi. È stato assolto, invece, Giulio Margarita, ex dirigente della direzione tecnica di Rfi e oggi dirigente di Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, il quale in primo grado era stato condannato a 6 anni e sei mesi. Secondo i giudici «il fatto non sussiste», pertanto la richiesta di 12 anni e sei mesi di reclusione è stata respinta. Come riporta “Repubblica” è stata confermata «anche la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Lucca, riguardo ai risarcimenti alle parti civili e le relative provvisionali, fra cui quelle per i familiari delle vittime. Anche Moretti, in solido con gli altri imputati dovrà risarcire le parti».
Sentenza attesa dai familiari delle vittime: le parole del sindaco di Viareggio
Una sentenza attesa dai familiari delle vittime, arrivata a nove giorni dal decimo anniversario della strage. Era il 29 giugno 2009 quando il treno merci Trecate-Gricignano, partito dal Piemonte e diretto in Campania, fatto di 14 carri cisterna contenenti gpl, deragliò alla stazione di Viareggio. A perdere la vita furono 32 persone. Dopo la pronuncia della Corte di Appello di Firenze, i parenti delle vittime hanno stretto le mani al pm e mostrato le foto dei familiari deceduti. “Rai News” ha raccolto le parole del sindaco di Viareggio: «Fatta giustizia, ma dolore resta!». Giorgio del Ghingaro, primo cittadino del comune toscano, ha dichiarato: «Oggi è stato fatto un passo avanti verso la giustizia, il secondo grado conferma che ci sono delle responsabilità chiare. Certo questo non vuol dire che termina il dolore, il dolore è ancora vivo e non è con delle sentenze che si risarcisce una ferita grande e aperta nel cuore della città. Oggi si chiude un capitolo almeno in parte, perché immagino ci sarà la Cassazione!».
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