Sette persone vicine a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, sono state trasferite nel quartier generale dell’Antiterrorismo vicino Parigi e si spera che nelle prossime ore si possa arrivare a qualche decisivo sviluppo nelle indagini sull’attentato di Nizza costato la vita a 84 persone.
Una decina gli italiani “tra irreperibili e feriti” di cui ancora non si avrebbe notizia, ha fatto sapere la Farnesina. Intanto si fa sempre più dettagliata la ricostruzione degli ultimi movimenti del killer prima del massacro: Mohamed Lahouaiej Bouhlel il 4 luglio ha noleggiato il camion usato per la strage, l’11 luglio ha effettuato diversi sopralluoghi nella zona dell’attacco, e giovedì sera 14 luglio si è scattato un selfie tra la gente, poco prima di compiere la strage al Lungomare Promenade des Anglais. Questo il profilo agghiacciante dell’attentatore che, lo ha confermato la ex moglie, fermata dalla polizia e poi rilasciata, durante l’interrogatorio di venerdì scorso: l’attentatore 31enne franco-tunisino, era sì un uomo depresso, violento e manesco, con pesanti problemi psichici, ma non era un affiliato dell’Isis.
Il killer di Nizza avrebbe avuto dei complici ma non ha agito da martire, stando alle ultime indiscrezioni. Le forze antiterrorismo stanno cercando di individuare e rintracciare i suoi possibili fiancheggiatori e di risolvere il giallo dell’sms in cui chiedeva a qualcuno, non ancora identificato, di “portare più armi”.