Negli ultimi due giorni Sulla mia pelle, il film dedicato a Stefano Cucchi, attesissimo al Festival del Cinema di Venezia, distribuito in streaming da Netflix e nelle sale da Lucky Red, è stato proiettato da due collettivi in Piazza Oberdan a Milano e sul pratone davanti all’Università La Sapienza di Roma. L’iniziativa ha fatto discutere e non poco.
L’idea di mostrare il film al pubblico a costo zero ha suscitato parecchie polemiche e non solo nel mondo del web. Il regista Alessio Cremonini ha affermato: «Spesso i centri sociali e chi è impegnato politicamente si lamentano del fatto che nei media mainstream vengano raccontate poche storie di interesse comune e “socialmente” importanti. Lucky Red e Netflix hanno scelto di credere in un film come Sulla mia pelle. Vederlo in piazza, gratis, non aiuta. Servono risultati per continuare a girare questo tipo di film e per dare sempre più spazio a storie come quella di Stefano Cucchi. E i risultati non sono post su Facebook, condivisioni, retweet o stories su Instagram. Sono biglietti staccati, incassi, abbonamenti!». Ilaria Cucchi, al contrario, è state felice dell’iniziativa. La questione però è tutt’altro che semplice: viene innanzitutto da chiedersi se sia legale e soprattutto quanto giovamento possa trarne il film stesso. In ballo ci sono finanziamenti e soldi, tanti soldi.
Si è trattato di un passaparola. Agli organizzatori è bastato un abbonamento a Netflix. Il film è disponibile, infatti, in sala e online contemporaneamente dal 12 settembre. L’idea della proiezione collettiva si è rivelata un successo straordinario, anche se la qualità dell’immagine lasciava molto a desiderare. Oltre duemila persone a Roma, altrettante a Milano. E sono in programma altre proiezioni in tutta Italia: a Bologna la visione collettiva si terrà ad esempio il 19 settembre. Ma è giusto che ci sia chi paghi per vedere Sulla mia pelle, che sia un abbonamento a Netflix o un biglietto da 7 euro per il cinema, e chi al contrario usufruisce della proiezione collettiva senza sborsare un centesimo? Il 4 settembre sul sito della Onlus Stefano Cucchi era stato postato un comunicato: «Sarà possibile organizzare proiezioni pubbliche del film (al di fuori del circuito cinematografico) in collaborazione con la nostra associazione (o autonomamente contattando prima la casa di produzione Lucky Red) a partire dal giorno 12 ottobre. Per le prime 4 settimane dall’uscita il film verrà proiettato in pubblico esclusivamente nelle sale cinematografiche. Per organizzare le proiezioni in collaborazione con la nostra associazione scriveteci pure indicando data e luogo della proiezione che vorreste organizzare!», avevano scritto i responsabili. Probabilmente da quest’idea molto bella è partita quella delle proiezioni comuni non autorizzate. Ed iniziata, di riflesso, una battaglia tra produttori e distributori. Cinema e Netflix sul piede di guerra dunque?
Intanto Sulla mia pelle, che ha per protagonista Alessandro Borghi,nelle prime tre giornate di programmazione ha incassato 128mila euro e 20350 spettatori. Insomma tanto interesse nasconde una verità sola: era un film che tutti attendevano da tempo. Un film che la gente voleva vedere.