Pasqualino Folletto, è un magazziniere italiano di 46enne, prima di rendere quella che gli inquirenti hanno definito “una piena confessione” era incensurato. Stando alle parole dell’uomo l’omicidio di Maria Luisa Fassi, tabaccaia di Asti uccisa con 45 coltellate nel suo negozio, è stato il tragico epilogo di una rapina finita male. Tale ipotesi era stata scartata, inizialmente, in virtù dell’efferatezza del delitto; si pensava quindi che il killer conoscesse la vittima.
Folletto era già stato ascoltato perché la sua macchina, una Renault Megane grigia, compariva nelle immagini delle telecamere di sicurezza sul luogo del crimine proprio in corrispondenza dell’orario in cui è avvenuta l’aggressione. L’uomo è padre di tre figli – pare che uno di essi non goda di buona salute – e ha confessato ai carabinieri di essere in gravissime ristrettezze economiche ed attanagliato dai debiti. Pare che questi debiti siano il frutto di una grave ludopatia che affligge l’uomo.
Quando gli è stato chiesto perché avesse ucciso la vittima Folletto ha asserito di aver perso la testa quando la donna ha iniziato ad urlare. Una omicidio non premeditato, stando alla confessione dell’uomo che andrà ovviamente verificata; una sorta di raptus che spiegherebbe tanta crudeltà del tutto gratuita. Come questa morte.