Uno studio sulle Tasse locali 2018, curato dal presidente di I-Com Stefano da Empoli e dal direttore dell’Area istituzioni Gianluca Sgueo, si evidenzia come la pressione fiscale sia arrivata a toccare in molte zone del Bel Paese livelli mai raggiunti prima. È il caso per esempio quello di Roma, dove i cittadini pagano le imposte più elevate d’Italia per via dell’effetto combinato delle addizionali regionali e di quelle comunali all’Irpef.
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Tasse locali 2018 IRPEF, il caso Roma e le altre città
Per quanto concerne l’aliquota IRPEF sia la Regione Lazio sia il Campidoglio hanno fissato aliquote ben più alte della media nazionale per i rispettivi ambiti di competenza.Con la conseguenza di imporre agli abitanti di Roma un vero e proprio salasso. L’addizionale regionale Irpef raggiunge un livello massimo del 3,33%, il più pesante del Paese insieme con il Piemonte, mentre quella del Comune di Roma arriva fino allo 0,9% (e in questo caso è record in solitaria).
A seguire Torino con il 4,13% (l’addizionale regionale ammonta al 3,33% e quella comunale allo 0,8%) e, un gradino più in basso, Genova, Bologna, Campobasso e Potenza con il 3,13%. Aosta e Firenze fanno invece registrare i risultati migliori rispettivamente con l’1,53 e l’1,93%.
Al @MediasetTg5 delle 13:00 il servizio di Riccardo Ceccagnoli su tasse locali e ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. La fonte è il nostro studio che presenteremo domani durante #TavoloItalia https://t.co/JdBN1wbOgz pic.twitter.com/FN0kdeonTm
— I-Com (@ICompetitivita) 23 gennaio 2018
Tasse locali 2018 IRAP, situazione analoga
Situazione analoga per quanto concerne anche l’imposta regionale sulle attività produttive che grava sulle imprese. Il valore fissato dallo Stato è del 3,9%, ma molte regioni hanno optato per un ulteriore inasprimento del balzello. In questo caso la maglia nera va alla Campania con il 4,97%, seguita da Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia con il 4,82. Le regioni con l’Irap più bassa sono il Trentino Alto Adige e la Sardegna.
Più di 422 milioni di euro di investimenti per tutti i quartieri di #Firenze, per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, senza aumentare di un euro le tasse locali. È questo il bilancio del @comunefi per il 2018, non solo numeri ma un’idea precisa di città. pic.twitter.com/qcF8R3Tcc1
— Dario Nardella (@DarioNardella) 28 dicembre 2017
Tasse locali 2018: chi paga in ritardo i fornitori?
In testa alla classifica sono Napoli, Campobasso e Potenza che saldano i fornitori rispettivamente con 157, 163 e 180 giorni di ritardo, con qualche miglioramento recente per il capoluogo lucano e notevoli peggioramenti per le altre due città. Roma è stabile nei suoi ritardi: ci mette in media 57 giorni più del dovuto. Sforano i tempi previsti, seppur di meno giorni, anche Palermo, Torino, Venezia e Milano.