Si torna a parlare di Massimiliano Musella, il 41enne napoletano con precedenti penali, arrestato due giorni fa per sciacallaggio, colto in flagranza di reato mentre tentava di introdursi in un’abitazione evacuata a causa del terremoto che ha colpito il centro Italia per rubare.
L’uomo sarebbe un fervido ‘sostenitore’ di Massimo Bossetti, molto attivo sui social nelle pagine degli innocentisti dedicate al carpentiere bergamasco condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Come infatti conferma Bergamonews, “da Napoli veniva spesso a Bergamo per assistere alle udienze del processo a Massimo Giuseppe Bossetti e sostenere l’innocenza del carpentiere di Mapello”.
Musella è stato tra i gruppi di sostenitori provenienti da varie parti d’Italia che hanno assistito a diverse udienze del processo Gambirasio in Corte d’Assise a Bergamo, conclusosi lo scorso 1° luglio con la condanna all’ergastolo per l’imputato. “Scarcerate Bossetti, noi sappiamo che è innocente e ve lo possiamo dimostrare”, questo era il loro slogan, rimbalzato poi sulle pagine di Facebook.
Diversi membri dei gruppi Facebook di cui sopra sono stati più volte al centro di polemiche per il linguaggio fin troppo colorito – per usare un eufemismo – con il quale hanno in diverse occasioni apostrofato il pm titolare delle indagini sull’omicidio Yara Gambirasio, Letizia Ruggeri, e il presidente della Corte che ha presieduto il processo di primo grado, Antonella Bertoja. Il tutto in una cornice mediatica di ‘alta tensione’, che ha visto l’Ordine dei Giornalisti scendere in campo in sostegno di diversi cronisti, tra cui il giornalista di Panorama Carmelo Abbate, che si sono occupati del caso Yara, oggetto di intimidazione e minacce di morte da parte di alcuni membri dei succitati gruppi Facebook.