Terremoto, donazioni Sms: che fine fanno i nostri soldi?
Terremoto, quello che in tanti si chiedono e per cui spesso sono diffidenti risulta essere la destinazione delle ‘offerte’ via mobile. Ovvero, parliamo delle donazioni via SMS per le popolazioni colpite dal Terremoto. Che fine fanno queste cifre? Lo ha spiegato, con un comunicato stampa, la Protezione Civile qualche giorno fa. Il motivo? Sui social (e non solo) è partita la consueta caccia alle streghe per soldi ‘inutilizzati’ e presumibilmente “arraffati” dalle banche. Ma ecco cosa spiega la Protezione Civile sulle donazioni SMS per il Terremoto.
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Terremoto, donazioni Sms: il commento della Protezione Civile
La Protezione civile fa chiarezza sull’utilizzo e la destinazione dei fondi raccolti con gli sms solidali per il terremoto. “In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici”.
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“In particolare – spiega la Protezione civile in una nota – in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo. Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli. Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento.”
Terremoto, donazioni Sms: i dubbi di Beppe Grillo
Terremoto, donazioni Sms. Non per tutti la situazione è limpida e cristallina. Per esempio, Beppe Grillo nelle settimane passate non ha perso occasione per porsi domande (e dare risposte) sulle donazioni Sms per il Terremoto. Come spiegato da Beppe Grillo, infatti, per poter disporre di questi soldi è necessario aspettare la chiusura della raccolta al numero 45500 chiusa lo scorso 29 gennaio. Motivo? Così prevede il protocollo stipulato con le società di telefonia che ricevono gli sms solidali. Ma non è finita: una volta terminata l’iniziativa, la Protezione Civile deve valutare il possibile utilizzo di quei fondi in accordo con le Regioni coinvolte, dopo di che la proposta emersa è affidata al parere di un comitato dei garanti. Solo alla fine di questa lunga trafila burocratica le somme raccolte possono essere utilizzate.
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Terremoto, donazioni Sms: le risposte di Anna Finocchiaro
Come spiegato da Anna Finocchiaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, tecnicamente tutti questi denari confluiscono nella contabilità speciale intestata al commissario straordinario aperta presso la Tesoreria dello Stato. Con un vincolo: possono essere destinati esclusivamente alla ricostruzione e per la rinascita dei territori colpiti da eventi sismici, mentre è esclusa ogni utilizzazione per fini emergenziali. Quindi viviamo il paradosso di avere 28 milioni di euro già versati, ma non impiegabili subito per far fronte alle emergenze delle ultime ore.