Due scosse di terremoto si sono verificate questa mattina, sabato 4 agosto 2018, in Sicilia con epicentro nell’arcipelago delle Isole Eolie. I due eventi sismici sono stati percepiti a meno di un’ora di distanza l’uno dall’altro, tra le 7:50 e le 8:40 ora italiana. Le scosse di terremoto si sono verificate con epicentro in due luoghi ben diversi dell’arcipelago, la prima al largo dell’isola di Lipari, la seconda di fronte all’isola di Alicudi.
Terremoto oggi in Sicilia, Isole Eolie: i dettagli delle due scosse
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato la prima scossa di terremoto alle 7:50 nelle coordinate geografiche 38.52, 15.19 ad una profondità di 242 km. Si tratta di un punto al largo dell’isola di Lipari. Questo evento sismico ha avuto magnitudo 2.2. La seconda scossa si è invece verificata cinquanta minuti dopo, alle 8:40, con epicentro nelle coordinate geografiche 38.47, 14.38 ad una profondità di 12 km. Si tratta di un punto molto vicino alle coste dell’isola di Alicudi. La magnitudo di questo secondo evento è stata di 3.1 gradi della scala Richter.
I terremoti alle Isole Eolie: un po’ di storia
Le Isole Eolie sono una zona caratterizzata da intensa attività sismica. Non a caso quest’area del Mar Tirreno meridionale è classificata dall’INGV come distretto sismico a se stante. Le Isole Eolie hanno una lunga storia di scosse sismiche, anche di elevata intensità. Nella serie storica dal 1985 ad oggi (vedi foto sopra, fonte INGV) risultano alcune decine di scosse tra magnitudo 4 e 5 della scala Richter. Ma nel XX secolo sono almeno due i terremoti che si ricordano come “devastanti” per l’arcipelago siciliano. Il primo è quello del 17 agosto 1926 con epicentro nell’Isola di Salina, mentre il secondo è quello del 26 marzo 1930, avvenuto sull’isola di Filicudi. Questo terremoto fu particolarmente intenso e provocò numerosi crolli di abitazioni ed edifici rurali, arrivando ad essere classificato al 10° grado della scala Mercalli. Ci furono almeno 5 vittime e numerosi feriti, mentre la popolazione risultò pressoché totalmente sfollata dalle proprie abitazioni. I primi soccorsi arrivarono per mezzo della Marina Militare ma il cacciatorpediniere “Sirtori”, a causa delle pessime condizioni del mare, riuscì a sbarcare soccorsi ed autorità solo la mattina del 27 marzo 1930.