La conferma ufficiale è arrivata dal regime di Pyongyang tre ore dopo la registrazione, da parte dei sismografi di vari paesi, di un inusuale sisma di magnitudo 4,9 nella zona al confine con la Cina, compatibile con l’esplosione di un ordigno nucleare. Secondo il regime coreano il test ha avuto esito positivo ed è stato effettuato in maniera sicura. La potenza dell’esplosione, stando alle dichiarazioni della Ctbto e della Kcna, agenzie che si occupano di monitorare i test nucleari, è stata quasi due volte più forte di quella conseguente al test nucleare del 2009.
Dati che suscitano non poca preoccupazione agli occhi della comunità internazionale, tanto più perchè il test è stato effettuato con un ordigno miniaturizzato ma dalla elevata potenza esplosiva, elemento, questo, che lascia presagire il raggiungimento di una capacità tecnologica molto elevata del regime di Pyongyang.
Il presidente Obama ha definito il gesto “altamente provocatorio”, un atto che mina la stabilità della regione. Una dura condanna è arrivata dallo stesso segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, che ha indetto una seduta straordinaria del Consiglio di Sicurezza, in svolgimento in queste ore. Parole di sdegno sono giunte, inoltre, da parte di tutta la comunità internazionale, dal Giappone alla Corea del Sud, dalla Cina alla Russia e dagli stati d’Europa. Persino l’Iran, da anni al centro di dispute internazionali sullo sviluppo dell’energia nucleare, ha dichiarato che le armi di distruzione di massa sono un male per l’umanità e vanno distrutte.
Finora gli osservatori avevano nutrito dubbi sulla capacità della Corea del Nord di sviluppare una testata nucleare a lunga gittata. Tuttavia, se i dati relativi all’ordigno utilizzato per il test di questa mattina fossero confermati, la situazione diventerebbe estremamente delicata, soprattutto in ragione dell’esperimento dello scorso dicembre, che ha visto un missile coreano raggiungere lo spazio senza particolari difficoltà.
Da anni, ormai, è in atto una “contesa” tra le Nazioni Unite ed il regime di Pyongyang sul programma atomico e missilistico nordcoreano, sfociato in una serie di risoluzioni ONU, che hanno imposto alla Corea del Nord pesanti sanzioni economiche. Nonostante le politiche distensive degli ultimi mesi mostrate da Washington, il regime, con l’odierno test nucleare si è mostrato sordo a qualsiasi possibilità di collaborazione diplomatica. La Cina, grazie alle consistenti forniture alimentari ed energetiche concesse alla Corea del Nord, resta, allo stato, l’attore internazionale decisivo, capace di riportare la regione in una situazione di relativa stabilità.