Anche la Camorra può inquinare il televoto, questo è successo nell’ultima stagione di “Ti lascio una canzone” dove sembra che il salvataggio dall’eliminazione di Giovanna Ferrara, nota come Vania, sia dovuto al boss camorrista e padre della concorrente Domenico Ferrara che è stato arrestato il 6 febbraio.
Il boss insieme al cognato Luigi Cacciapuoti operava nella zona di Villaricca, in provincia di Napoli. Secondo le prime ricostruzioni riportate da Il Mattino, è stato trovato un bustone con 300 cellulari dati agli abitanti del paese costretti a televotare la figlia concorrente al baby talent, poi venivano restituiti.
Infatti nella puntata del 21 ottobre ci furono dei problemi con la grafica dove in un primo momento sembrava che Mattia Lever avesse trionfato al televoto ma poi all’improvviso fu segnalato l’errore e passò il turno Vania. Chiaramente l’obiettivo del padre era che la figlia arrivasse in finale e così fu ma non vinse.
Un episodio del genere era già accaduto nel 2010 in uno show di Rai 2 condotto da Lorena Bianchetti dove cantò la figlia del boss Gaetano Marino, ucciso l’estate scorsa per un regolamento di conti. La cosa fu denunciata dallo scrittore Roberto Saviano e l’ex direttore di rete Massimo Liofredi invio un comunicato all’ufficio stampa della Rai dove affermò che il programma era prodotto esternamente e che di fatto la Rai non sapeva nulla sull’organizzazione del programma.
Ma oltre al fatto della presenza della camorra nei baby talent, cosa che si spera non capiti mai più, bisogna pensare proprio ai bambini che partecipano, che siano figli di malavitosi o no, perchè vivono un’enorme ingiustizia. I figli dei camorristi potrebbero dubitare del loro talento canoro ed essere macchiati dal fatto di essere legati a questi episodi, e i figli della gente per bene che partecipano e si vedono ingiustamente eliminati perchè non erano aiutati dall’esterno.