Il tradimento, fin dall’inizio dei tempi, è sempre stato visto come un’umiliazione, un comportamento infamante e la persona che lo compie, marito o moglie che sia, viene tacciato di colpevolezza e infedeltà a prescindere dalle sue ragioni. Molti, soprattutto al giorno d’oggi, con la crisi del matrimonio, si chiedono se sia più grave un tradimento da parte del marito o da parte della moglie. La scienza ha condotto uno studio che prova a rispondere a questa domanda.
Lo studio, condotto da un ricercatore della Bowling Green State University, ha preso in esame i dati raccolti su un campione di 1621 persone seguite per un periodo di vent’anni, dal 1980 al 2000. Sono stati evidenziati determinati aspetti fra il tradimento e l’incidenza del divorzio nelle coppie sposate. Le domande principali sulle quali si è basata la ricerca vertevano su quanto fosse grave il tradimento se a compierlo era una moglie o un marito. Inoltre, ci si è chiesti se vi siano delle caratteristiche dominanti in grado di incidere sulla fine di un matrimonio.
Dalle analisi dei dati è emerso come le infedeltà nel matrimonio abbiano un forte collegamento con il divorzio e che la qualità del rapporto di coppia non inciderebbe sul suo andamento ma, anzi, il tradimento sarebbe una costante indipendente da ogni altro fattore. Gli uomini, sempre secondo lo studio, tradiscono tre volte in più rispetto alle donne, inoltre, se la coppia è molto religiosa, il divorzio potrebbe arrivare con molta più facilità. Al contrario, se all’interno della coppia anche la donna lavora, la possibilità di arrivare al divorzio diminuisce.