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Tradimento e sogni ‘da incubo’, una paura tutta al femminile

Una donna su cinque ha il terrore di essere tradita dal proprio compagno e ‘le corna’ se le sogna di notte. E se non sempre i sogni son desideri, è quindi possibile che siano premonitori? Da cosa nascono queste paure? Quali reconditi timori e insicurezze celano? E’ presto svelato. Il dato è emerso in virtù di un’iniziativa intrapresa dalla catena internazionale di Hotel, la “Ibis”, che ha commissionato uno studio incentrato sui sogni e su come questi influenzano la vita delle persone.Incubi notturni

Il dottor Ian Wallace ha così interpellato 2.000 soggetti ambosessi sulla natura dei propri sogni, scoprendo che le donne hanno tre volte più probabilità di avere degli incubi che riguardano l’infedeltà del proprio marito o compagno. Una paura tutta al femminile, quindi. Nessuna premonizione, il ‘problema’ siamo noi e la carenza di autostima: “I sogni in cui il vostro partner vi tradisce con qualcun altro – spiega nel comunicato Ibis il dottor Wallace –  suggerisce che in realtà state tradendo voi stessi in qualche modo nella vita da svegli e avete bisogno di molta più fiducia nei vostri talenti e su quanto attraenti appaiono le persone intorno a voi”. L’incubo notturno sarebbe quindi un campanello d’allarme legato ad un elemento di disturbo nella nostra quotidianità, dato da un accumulo di tensioni maturate nella vita ‘diurna’, che ci chiede di essere risolto.

L’emotività condiziona inevitabilmente la natura del nostro inconscio, e quindi dei sogni. Sogni che vanno letti e interpretati come se fossero metafore, il segno di qualcos’altro. Ma ciò che andiamo a creare in un sogno talvolta non corrisponde alla realtà, e diventa fuorviante soprattutto per l’universo femminile che, di fronte alle scelte di vita, spesso e volentieri si fa condizionare da certe ‘visioni’ notturne.  Lo psicologo, infatti, a proposito di influenza emotiva, spiega che le donne sono più propense ad avere incubi – soprattutto dopo magari aver visto un film di paura o un litigio – perché più a contatto con le proprie emozioni.

 

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