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Tredici serie tv Netflix: diversi Paesi la censurano ma Selena Gomez e Kate Walsh la difendono

Ormai disponibile anche sulla piattaforma italiana di Netflix, la serie tv “Tredici” pare davvero essere diventata il caso televisivo dell’anno. Tutti ne parlano e soprattutto ne twittano. La serie tv prodotta da Selena Gomez e basata sul romanzo di Jay Asher “Thirteen Reasons Why”, ha infatti conquistato il primo posto assoluto nella classifica delle serie più twittate del 2017, superando prodotti ormai famosissimi come “The Vampire Diaries” e “The Walking Dead”.

Sono stati infatti ben 11 milioni, i tweet lanciati sul tema fino ad ora, a cui si aggiungono gli oltre 2 milioni di followers sulla pagina Instagram della serie. “Tredici” ad ogni modo non è certamente una serie tv facile e leggera da affrontare. E’ dura, cruda ma allo stesso tempo estremamente vera. Il tema dei tredici episodi che la compongono infatti sono il numero di ragioni che hanno spinto la protagonista, la 17enne Hannah Baker, a togliersi la vita.

Le accuse e la censura

Il tema affrontato dal prodotto assolutamente innovativo e fuori dagli schemi di Netflix è quindi il bullismo e il connesso suicidio adolescenziale, estremamente attuale oggigiorno. Un argomento che però è anche assolutamente delicato e che, forse per questo motivo, ha anche scatenato forti reazioni contrariate. Se in molti infatti hanno incoraggiato a far vedere nelle scuole “Tredici” e a commentarlo insieme, d’altra parte numerose sono le critiche. Diversi sono stati ad esempio i Paesi che hanno censurato la serie tv di Netflix e che hanno vietato di mostrarla nelle scuole agli studenti, se non persino di parlarne. In Canada, ad esempio, alcuni istituti dell’Ontario, di Toronto e di Hamilton, hanno espressamente vietato anche solo di parlare della serie tv all’interno degli edifici scolastici. In Nuova Zelanda invece la censura locale ha imposto il limite di 18 anni per poter vedere “Tredici”. 

–> Ci sarà una seconda stagione di “Tredici”?

La difesa di Selena Gomez e Kate Walsh

A rispondere alle accuse, addirittura di apologia del suicidio, che sono piombate sulla serie tv Netflix “Tredici” è stata in primo luogo la produttrice esecutiva Selena Gomez che ha spiegato: “Molte persone accusano lo spettacolo di aver reso glamour il suicidio, ma io e tutti coloro che hanno realizzato lo spettacolo abbiamo fatto l’esatto contrario. Abbiamo ritratto il suicidio come una scelta brutta e soprattutto dannosa”.

Alla giovane cantante ha fatto eco una delle attrici protagoniste di “Tredici”, Kate Walsh, ex dottoressa di “Grey’s Anatomy” e “Private Practise” e mamma di Hannah Baker nella serie tv, che ha spiegato: “Ci sono argomenti di cui bisogna parlare, so che per noi era importante essere il più onesti possibile. Parte del problema è che non se ne parla mai abbastanza. Abbiamo scavato nel profondo e nessuno sembra volerne parlare, ma una cosa del genere potrebbe succedere ai vostri figli o amici. Per questo credo che per i produttori fosse importante mostrare la realtà dei fatti, essere accurati e mostrare quanto sia doloroso tutto questo: fisicamente ed emotivamente”.

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