Trono di Spade, addio a Peter Vaughan
Peter Vaughan è morto a 93 anni, con una lunghissima carriera alle spalle. Ma il ruolo per il quale sarà ricordato è proprio l’ultimo della lista: Aemon Targaryen di “Game of Thrones”. Per cinque stagioni l’attore britannico ha indossato i panni del maestro cieco della serie tv cult “Il trono di spade”, entrando nei cuori dei milioni di fan sparsi in tutto il mondo.
Trono di Spade, la carriera di Peter Vaughan
Peter Vaughan, oltre al Trono di Spade, ha avuto una lunghissima carriera cinematografica: nel 1980 era il signor Freeman ne La donna del tenente francese con Meryl Streep e Jeremy Irons, nel 1993 era il padre di James Stevens (Antony Hopkins) in Quel che resta del giorno. Non particolarmente fortunato, l’attore era stato scelto all’inizio degli anni 2000 da Terry Gilliam per L’uomo che uccise Don Chisciotte, progetto che non vide mai la luce. Lo stesso regista aveva già diretto Vaughan sul set di I banditi del tempo e Brazil. L’attore ha avuto una parte da cattivo in Cane di paglia (1971), mentre nel 1984 è stato partner di Bill Murray ne Il filo del rasoio.
Trono di Spade, morto Peter Vaughan: la svolta della carriera
La celebrità è comunque arrivata grazie alla televisione per un ruolo nella sitcomGrouty Porridge e poi al fianco di Robert Lindsay in Citizen Smith. L’artista è stato Tom Franklin nei venti episodi di Chancer (1990-1991). Tra le sue interpretazioni più felici quella dell’ambasciatore russo Alexander Iswolsky ne La caduta delle aquile (1974), del politico britannico Thomas Inskip nella mini-serie di Winston Churchill: The Wilderness Years (1981), del tedesco nazista Kurt Zeitzler nella miniserie Ricordi di guerra (1988) e di Hermann Göring nella docu-fiction Countdown to War (1989).