Numerosi studi hanno individuato relazioni di interdipendenza tra il glucosio nel sangue e la pressione sanguigna con le prestazioni cognitive (attenzione, concentrazione, memoria…).
Il dottor Agnes Floel, della Medicine Charité – University in Germania e colleghi hanno studiato i dati raccolti su 141 persone di età adulta e avanzata, in buona salute. Sono state misurate loro le funzioni cognitive, in particolare, la memoria, i livelli di emoglobina A1C , il glucosio e l’insulina ed è stata effettuata una risonanza magnetica per valutare il volume dell’ippocampo.
Il team di ricerca ha osservato che: “Cronicamente elevati livelli di glucosio nel sangue esercitano un influsso negativo sulla cognizione, probabilmente mediato da cambiamenti strutturali nelle aree cerebrali di apprendimento rilevanti”.
“I risultati attuali potrebbero portare a una migliore comprensione dei meccanismi alla base della funzione cerebrale del glucosio e gli effetti in caso di glucosio elevato. L’obiettivo importante da raggiungere è il controllo glicemico, tale da impedire il declino cognitivo”
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