
“Affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente”, così lo ha definito il perito incaricato dal giudice di valutare la salute mentale dell’indagato rinchiuso nel carcere di Monza. Il gip Patriza Gallucci ha dunque fatto sua la tesi del consulente, analoga a quella della difesa, assolvendo Del Zotto per totale vizio di mente e respingendo la richiesta di condanna all’ergastolo avanzata dal pm, il cui perito aveva invece giudicato il reo confesso solo parzialmente incapace di intendere e volere.
I familiari di Mattia, che risiedono nella villetta di Nova Milanese dove Mattia dove furono avvelenati, e dove abitano anche i suoi genitori, “hanno preso bene la sentenza, sapendo perfettamente che il giovane abbia bisogno di essere curato”. “Attenderemo le motivazioni della sentenza ad ogni modo i vari familiari tra loro sono in buoni rapporti, condividono la stessa casa, e di fatto non hanno nemmeno mai chiesto una perizia di parte per avanzare richieste di risarcimento di sorta”, ha dichiarato a TG Com 24 l’avvocato di parte civile, Stefania Bramati.
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