
Secondo gli inquirenti, Careddu è stato trucidato per un piccolo credito per la cessione di droga che aveva nei confronti di alcuni coetanei. Il corpo di Manuel sarebbe stato fatto a pezzi. Il medico legale avrebbe già riscontrato, dopo un primo esame cadaverico, un evidente colpo sulla parte anteriore del cranio, che è spaccato. Il cadavere sarebbe stato trovato a una profondità di circa 20 centimetri dal suolo in un fazzoletto di terra tra Ghilarza, Aidomaggiore e Abbasanta, in provincia di Oristano. Area rocciosa nella quale aveva lavorato Cristian Fodde, uno degli arrestati, e presso la quale vi sono altri appezzamenti della famiglia dello stesso ragazzo arrestato, in località Padru.
In questi giorni le ricerche di Manuel non si erano mai fermate: i vigili del fuoco e i carabinieri si erano serviti anche dei cani. All’alba di ieri erano riprese dopo che era giunta una importante segnalazione che portava ad un luogo preciso in cui cercare il coRPo. La madre di Manuel, Fabiola Balardi, ha chiesto di poter conoscere il luogo dove sono stati sepolti i resti di suo figlio. Secondo quel che trapela dalle indagini, nel mirino degli assassini sarebbe finita anche la madre della vittima. Nel frattempo il gip del Tribunale di Oristano e quello del Tribunale minorile di Cagliari hanno confermato l’arresto in carcere dei tre ventenni e dei due minorenni di Ghilarza e Abbasanta accusati di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. I tre maggiorenni sono Christian Fodde, Matteo Satta e Rinaldo Carta, detenuti a Massama. Il minorenne di Ghilarza si trova nel carcere minorile di Quartucciu, mentre la 17enne originaria di Macomer, ma residente ad Abbasanta, sarà trasferita in un carcere minorile della penisola.