Le elezioni regionali in Emilia-Romagna saranno una disfatta di Caporetto per il governo giallo-rosso? Secondo il professor Marco Valbruzzi, coordinatore dell’Istituto Cattaneo, e gli ultimi sondaggi elettorali sull’Emilia-Romagna, forse no. Nonostante le tendenze nazionali, lo scontro tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni potrebbe giocarsi proprio fino all’ultima scheda elettorale.
La sfida in Emilia-Romagna
“Chi vincerà tra Bonaccini e Borgonzoni? La sfida, nonostante i sondaggi diano la Lega sopra al 34%, è aperta e si deciderà per pochi voti”, ha spiegato il professore Valbruzzi. Stando agli studi dell’Istituto Cattaneo, infatti, l’Emilia-Romagna pare essere divisa in due: i grandi centri mantengono la tradizione rossa, ma quando ci si allontana dalle città il sentimento degli elettori cambia e si indirizza notevolmente verso la Lega. Dai grafici, quindi, risulta esserci una “dorsale” rossa capitanata da Bologna, ma accerchiata da una vasta area verde di centrodestra, trainata dalla crescita della Lega. “A Bologna è assai prevalente un orientamento progressista, multiculturale, europeista e quindi molto affine al Pd. Ma basta spostarsi nei comuni più piccoli e prevale un sentimento di “difesa”. È in questi contesti che la Lega fa breccia”, ha infatti commentato il professore Valbruzzi. Sembra di trovare lo stesso schema che caratterizzò la Brexit: mentre a Londra i cittadini hanno votato in massa per il “remain”, nei piccoli centri della Gran Bretagna il voto è stato prevalentemente per l’addio all’Europa. E, alla fine, ha vinto.
Stando alla mappa, la Lega concentra la sua forza principalmente nel Ferrarese e nel Polesine, così come nell’area tra Forlì e Cesena e a Nord-Ovest, tra Parma e Piacenza dove pesa la vicinanza al tessuto produttivo della Lombardia. Secondo un sondaggio Winpoll pubblicato oggi dal Sole 24 Ore, comunque, il vincitore regionale dovrebbe essere il governatore uscente Stefano Bonaccini: il 69% degli intervistati dichiara di avere fiducia in lui, così come lo dichiara il 38% degli elettori della Lega che ha risposto che confida “molta” o “abbastanza” fiducia nel candidato, lo stesso ha fatto il 52% dei sostenitori di Fratelli d’Italia e il 60% di quelli di Forza Italia.
Ultimi sondaggi elettorali Emilia-Romagna e scenario politico
Se si considerano le ultime elezioni che hanno permesso di far votare gli emiliano-romagnoli, le Europee del 2019, c’è, da una parte, un blocco tra 990 mila e un milione di elettori che ha votato per il centrodestra, dall’altra invece quello del centrosinistra composto da un range che va dagli 830 agli 850 mila elettori e infine il Movimento 5 Stelle con circa 290 mila voti. I dati dimostrano che una parte degli elettori M5S, tra le Politiche del 2018 e le Europee del 2019 si è già spostata verso l’ala verde. Per questo motivo la strategia che metterà in pratica il Movimento 5 Stelle sarà fondamentale: se Luigi Di Maio deciderà di non presentarsi alle Regionali, il centrosinistra avrà più opportunità di reindirizzare alcuni voti persi dal M5S e guadagnati dalla Lega.
L’idea di vittoria del Carroccio segnerebbe un punto di non ritorno per il governo giallo-rosso che, già sconfitto in Umbria, in tal caso dovrebbe consegnare le chiavi di Palazzo Chigi direttamente nelle mani di Matteo Salvini. Quest’ultimo farà di tutto per aggiungere la dodicesima regione d’Italia alla mappa azzurra, e dimostrare che la sua estromissione dall’esecutivo è stato un “gioco di poteri”, visto che in realtà gli italiani vogliono il loro Capitano al comando.