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Ultimi sondaggi elettorali: percentuali dei partiti se si votasse oggi

18/11/2018 18:44

Gli ultimi sondaggi elettorali parlano chiaro: l’inversione di tendenza è iniziata. La Lega di Matteo Salvini dopo una corsa lunga otto mesi ha smesso di crescere, o meglio, ha rallentato fino quasi a fermarsi. L’alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, dopo mesi di debolezza continua a perdere anche nelle intenzioni di voto. Si muove qualcosa invece nell’opposizione, con il Partito Democratico che torna seppur di poco a crescere rispetto al pessimo risultato delle politiche di marzo 2018. La fotografia dello scenario politico la offre l’ultimo sondaggio realizzato da Index Research per conto della trasmissione Piazza Pulita.

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Percentuali dei partiti se si votasse oggi

Se si votasse oggi, quindi, secondo l’ultimo sondaggio disponibile la Lega di Matteo Salvini resterebbe ancora saldamente al comando dello schieramento politico, con il 33,1% dei consensi. Il Movimento 5 Stelle secondo Index Research oggi sarebbe al 26%, tre decimali di punto in meno dell’ultima rilevazione. Il Partito Democratico otterrebbe il 18,2%, risultato migliore di quello ottenuto a marzo 2018. In crescita anche i consensi per Forza Italia (dal 7 al 7,1%) seppure più che dimezzati rispetto al voto politico. Anche Fratelli d’Italia secondo Index Research sarebbe in crescita di un decimale di punto.

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Scenario politico nel breve periodo

Nel breve periodo lo scenario politico difficilmente muterà. La debolezza del Movimento 5 Stelle e la “solitudine” di Salvini nel campo del Centrodestra paradossalmente rafforzano il governo Conte. La maggioranza gialloverde che finora ha dato prova di scarsa coesione resta quindi l’unica possibile nel breve periodo, salvo un’accelerazione improvvisa della crisi del debito italiano. In questo caso, in assenza di aperture da parte del governo Conte su un’ipotesi di manovra correttiva, la crisi potrebbe consumarsi rapidamente. Gli scenari successivi dipendono molto dal Movimento 5 Stelle. Salvini continua a cavalcare l’onda del consenso e se anche la crescita del suo partito dovesse fermarsi all’improvviso non esiterebbe in caso di crisi del governo Conte a chiedere elezioni anticipate in concomitanza con le Europee, per andare all’incasso e puntare alla maggioranza assoluta in solitaria. Se il Movimento 5 Stelle invece mollasse l’abbraccio innaturale con Salvini potrebbe decidere di partecipare con altre forze responsabili ad un governo di “emergenza” che metta al riparo l’Italia dal rischio default (Fico premier?). In questo senso si è pronunciato anche il nuovo candidato alla segreteria del Pd, Marco Minniti, che ha parlato di fine dell’esperienza populista del governo Conte prima dell’apertura di qualsivoglia dialogo con l’M5S.

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