Tra gli ultimi sondaggi elettorali la consueta rilevazione di SWG per La7 fotografa uno scenario politico in decisa evoluzione. Per la prima volta dopo le elezioni regionali in Umbria il Centrodestra nel suo complesso supera il 50% delle intenzioni di voto. E se si mettono assieme la crescita di Lega e Fratelli d’Italia con la relativa stabilità di Forza Italia, nonostante i dissidi interni, ci sono pochi dubbi su come evolverà lo scenario politico nel breve termine.
>> Supermedia YouTrend: le intenzioni di voto dopo le regionali in Umbria
Percentuali dei partiti al 12 novembre 2019
Queste le percentuali dei partiti rilevate al 12 novembre 2019 dall’ultimo sondaggio SWG:
- Lega 34,5%
- Partito Democratico 18,6%
- Movimento 5 Stelle 15,8%
- Fratelli d’Italia 9,5%
- Forza Italia 6,2%
- Italia Viva di Matteo Renzi 5,6%
- Sinistra Italiana./MDP Art.1 3,0%
- Verdi 1,9%
- +Europa 1,5%
- Cambiamo! di G. Toti 1,3%
- Altra lista 2,1%
- Non si esprime 37%
Ultimi sondaggi elettorali e scenario politico
L’ultimo sondaggio SWG, con i partiti del Centrodestra ben oltre il 50%, è un avvertimento chiaro per tutti, se si dovesse votare nella primavera del 2020 l’esito delle elezioni politiche sarà scontato. In questo senso i segnali di tenuta di Forza Italia, ancora alla ricerca di un nuovo leader, sono un’ulteriore conferma della volontà degli italiani: affidare la guida del paese alla destra. Destra, sì, perché il centro per il momento è debolmente rappresentato proprio dai soli Azzurri, incapaci di staccarsi dal loro ingombrante leader storico e disegnare una prospettiva di destra moderata e moderna di cui il nostro paese avrebbe tanto bisogno. E a sinistra? Zingaretti appare sempre più in difficoltà all’interno del suo partito e sul futuro dei Dem si allunga l’ombra dei Renziani e il “peso” di Italia Viva si fa via via preoccupante. Quanto al Movimento 5 Stelle è sempre più chiaro che la leadership di Luigi Di Maio sia sul viale del tramonto. Ma chi potrà rappresentare il futuro del M5S in una prospettiva di rilancio e ritorno all’iniziale spirito dirompente non è ancora chiaro. Non potrà essere Giuseppe Conte, troppo poco amato tra gli eletti M5S nonostante la popolarità tra le gente, mentre gli altri maggiorenti del Movimento al momento restano al riparo per non bruciarsi.