Tra gli ultimi sondaggi politici disponibili quello realizzato dall’istituto SWG per conto di LA7 certifica le nuove tendenze dopo l’insediamento del governo Conte bis. Il dato più evidente è il recupero del Movimento 5 Stelle che gode della crescente popolarità del suo premier. L’alleanza giallorossa giova ad entrambi i partiti: anche i Dem sono in trend positivo. E la Lega di Matteo Salvini? Resta saldamente il primo partito ma i numeri non sono quelli (impressionanti) di un mese fa.
Le percentuali dei partiti al 10 settembre 2019
Se si votasse oggi per le elezioni politiche ci sarebbe un vincitore certo e sarebbe la Lega di Matteo Salvini. Il partito dell’ex ministro dell’Interno secondo il sondaggio SWG si aggiudicherebbe il 33,4% dei voti. Un dato significativo tra gli ultimi sondaggi politici, ma ben lontano dal 35-36% visto da quasi tutti i sondaggi fino a poco prima dell’apertura della crisi. Il secondo partito sarebbe il PD. I dem secondo SWG si aggiudicherebbero oggi il 22,1% dei consensi, un dato in crescita seppur moderata rispetto a tutte le ultime rilevazioni. Il Movimento 5 Stelle se si votasse oggi otterrebbe il 21% dei consensi. Si tratta di una bella boccata di ossigeno rispetto alle ultime rilevazioni, tutte sotto il 20%. Tra i partiti minori da segnalare la crescita di Fratelli d’Italia (7,2%), ormai due punti sopra a Forza Italia (5,2%). C’è da dire che per la prima volta un sondaggio rileva la formazione politica guidata dall’ex forzista Giovanni Toti: Cambiamo! otterrebbe oggi il 2,3% dei consensi. Abbastanza stabili rispetto a tutte le ultime rilevazioni +Europa (2,6%), i Verdi (2,2%) e la Sinistra (2,3%). Gi indecisi secondo questo sondaggio oggi sono il 36% degli elettori.
Ultimi sondaggi politici e scenari nel breve periodo
Gli scenari nel breve periodo non fanno pensare in alcun modo ad elezioni politiche anticipate. A meno di rotture su provvedimenti economici di primaria importanza, come pensioni e tasse, Movimento 5 Stelle e PD cercheranno di mediare e far crescere la credibilità internazionale del governo Conte. L’obiettivo è la stabilità, per evitare che il doppio effetto stagnazione-speculazione metta al tappeto la già fragile economia italiana. Il secondo obiettivo, al momento molto più difficile da raggiungere, è quello di stimolare la crescita. Qui entra in gioco Paolo Gentiloni: il neo commissario economico Ue dovrebbe permettere al suo paese di “sforare” quel tanto che permetta almeno una (vera però) legge finanziaria espansiva. Se il governo giallorosso ce la farà a trovare la quadra su questo, però, è tutto da vedere.