Se il benessere dei nostri bambini è considerata una priorità, secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef il nostro paese sta messo davvero male, attualmente occupa l’ultima zona nella classifica sulla povertà infantile relativa dei paesi industrializzati: 22.mo posto su 29 Paesi dietro l’Italia c’è solo: Spagna, Ungheria, Polonia, Estonia, Slovacchia e Grecia.
Questi gli altri dati del rapporto Unicef: 23.mo posto per il benessere materiale, 17.mo per salute e la sicurezza, 25.mo per l’istruzione, 10.mo per comportamenti a rischio e al 21.mo per condizioni abitative e ambientali, si registra inoltre uno dei tassi più bassi di bambini che svolgono quotidianamente esercizio fisico.
Sempre secondo il rapporto Unicef l’Italia occupa il 24.mo posto per i risultati scolastici conseguiti dai ragazzi. Occupa invece il 20.mo posto nell’auto-valutazione dei bambini dei loro rapporti con genitori e compagni di scuola.
Dopo questa serie quasi interminabile di dati negativi possiamo finalmente spezzare una lancia a nostro favore, ecco perchè: Tasso pari alla Norvegia riguardo le iscrizioni prescolari.
Basso tasso di bullismo, dall’inizio del 2000 è stato ridotto del 60%. Ed ancora abbiamo la quarta percentuale più bassa per le gravidanze in eta’ adolescenziale, questo per via della drastica riduzione del tasso di fertilità di circa 1/3. Quarto tasso più basso di abuso di alcol e per finire nono posto in classifica per tasso di mortalità infantile in Europa meridionale. Nonostante questo però il 22.mo posto su 29 in classifica generale per ora non ce lo toglie nessuno.