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Valeria Marini rivela i motivi della rottura con Cottone: “Trattava male mia madre”

06/05/2014 16:52

“Cottone trattava male mia madre, ho dovuto scegliere tra lui e la famiglia. Il matrimonio non è stato consumato e io l’ho anche aiutato finanziariamente”, così parlò Valeria Marini. A qualche settimana dall’annuncio di separazione immediata da suo marito Giovanni Cottone, dopo un matrimonio che avrebbe compiuto domani 5 maggio un anno di vita e che, a quanto pare, “non è mai stato consumato”, Valeria Marini rende pubblica la sua verità. E’ un fiume in piena e svela senza peli sulla lingua i veri motivi che hanno portato da parte sua non solo alla richiesta di divorzio, ma anche all’annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota.Valeria Marini e Cottone

E’ l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace a dare assistenza legale alla showgirl che rivela retroscena molto tristi del suo legame di coppia, già all’indomani delle nozze: “Gianni ha cambiato atteggiamento proprio quel mattino. Lo ricordo ancora adesso mentre mi dà le spalle, immobile, a casa mia a Roma, e reagisce male quando gli parlo di una cosa che riguarda mia madre: “Non me ne frega niente, pensaci tu”. Strano, mi sono detta, magari è nervoso. Purtroppo non è stata una eccezione: questo suo aspetto arrogante e aggressivo si è ripetuto. Ha usato toni inaccettabili verso i miei familiari. Pure a San Valentino, quando mi propose di andare a cena fuori per recuperare il matrimonio, finì con lui che inveiva contro mia madre davanti a tutti mentre io non la smettevo di piangere […]”.

Tra gli episodi che la Marini cita, quali causa dei malesseri tra lei e il coniuge, la mancata presenza di Cottone, a fine gennaio, al funerale di suo suocero, il papà di Valeria. Un assenteismo ed avversione nei confronti dei suoi cari che lei non è riuscita a perdonargli. A quanto pare ci sono tutti i presupposti perché questa separazione non sia consensuale, come lei stessa lascia intendere: “In Tribunale non sipresenterà, vuole rivedere alcune cose con me a cena. Non so quali: avevamo già firmato l’accordo il 16 aprile. Ora non mi lascia tante altre strade da percorrere…”.