Il quotidiano Il Giorno ha pubblicato alcuni contenuti a dir poco scottanti delle presunte corrispondenze via chat ed sms tra la pr Francesca Immacolata Chaouqui e il monsignore spagnolo, Lucio Angel Vallejo Balda, entrambi indagati e rinviati a giudizio dal Vaticano con l’accusa di divulgazione di documenti riservati riguardanti la Santa Sede e associazione a delinquere.
La Chaouqui, all’epoca dei fatti membro della Cosea (Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative vaticane), avrebbe avuto, secondo la pubblicazione de Il Giorno, uno stretto e licenzioso legame con il religioso, che sarebbe comprovato dai toni oltremodo confidenziali
Nelle carte del fascicolo con cui il pm vaticano ha ottenuto il rinvio a giudizio dei due ex stretti fidati collaboratori di Papa Francesco, la Chaouqui avrebbe scritto al Monsignor Vallejo: “Senti ora che vai a San Sosti (paese di origine della pierre ndr) mia mamma ti porta da Silvana… è perfetta, ed è una mia cugina, così può anche essere salvato il patrimonio genetico. Poi mi dici che ne pensi. 36 anni. Morbida”. Il prelato – che per gli inquirenti si sarebbe davvero recato nel paese calabrese ed avrebbe incontrato la famiglia Chaouqui – non gradendo la proposta ‘indecente’ dell’amica e confidente avrebbe risposto: “Hmmmmm … Lassa perdere. È brutta”.
Quando poi tra i due i rapporti sarebbero stati sul punto di deteriorarsi – “Io ti conosco. So bene quando vuoi mettere distanze. Ora vuoi mettere distanza perché qualcosa ti fa male o ti dà fastidio” gli avrebbe scritto lei, e lui: “Ho bisogno de un po’ de tranquillità. Te priego” – i toni della pierre si sarebbero fatti intimidatori: “Comunque ora punto su un altro prelato. Ho deciso. Punto su Mistò”, gli avrebbe scritto, stando alle pubblicazioni de Il Giorno, in una chat del 26 aprile 2015.