Una giovane 25enne di Cannaregio, in provincia di Venezia, muore dopo un breve ricovero in ospedale per problemi respiratori. La tragedia di Miriam De Giovanni si consuma in soli tre giorni, il tempo trascorso dall’arrivo al Pronto Soccorso al decesso, avvenuto dopo le dimissioni dal nosocomio. È sabato 26 ottobre 2019 quando Miriam si presenta da sola al punto di primo soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia. Accusando problemi respiratori, la ragazza viene visitata e, dopo aver trascorso una notte in osservazione, viene dimessa con una terapia da seguire.
Venezia, 25enne muore dopo dimissioni: si procede ad un riscontro diagnostico
Tre giorni dopo le dimissioni, mercoledì 30 ottobre, Miriam muore in seguito all’aggravarsi delle condizioni. Febbricitante e con fatica a respirare, la 25enne – probabilmente colpita da polmonite – aveva deciso di sottoporsi a controllo medico presso il nosocomio veneto. Dimessa dopo una notte in osservazione Miriam – arrivata a casa – non vede miglioramenti nonostante la terapia farmacologica. Ad un tratto il collasso: inutile ogni tentativo di soccorso. Il 118 giunto a casa della ragazza con un rianimatore ha subito proceduto al trasporto in ospedale, ma Miriam non si è più ripresa. Stroncata da un arresto cardiocircolatorio alle 13.30 del 30 ottobre. Nessuna denuncia alle forze di polizia e in Procura, al momento; mentre l’ospedale – d’accordo con i familiari – sta procedendo ad un riscontro diagnostico disposto direttamente dal nosocomio.
«Piena disponibilità e vicinanza dall’ospedale»: la nota
È proprio l’ospedale a spiegare quanto sta accadendo: «In attesa che venga chiarita e accertata la causa della morte della giovane deceduta ieri, 30 ottobre, – fanno sapere in una nota – i medici dell’Ospedale Civile di Venezia confermano anche in questa fase la piena disponibilità e la piena vicinanza ai familiari, in accordo con i quali si svolgono in queste ore gli accertamenti diagnostici. La Direzione dell’Ospedale sottolinea che con lo stesso atteggiamento di accorata attenzione i medici si sono prodigati ieri, di fronte al gravissimo quadro presentatosi ai sanitari, nel tentativo di salvare la vita alla giovane paziente, con il coinvolgimento delle équipe della Cardiologia e della Rianimazione dell’Ospedale, al fianco dei medici del Suem 118 e del Pronto Soccorso.
Con la medesima attenzione – precisano dal nosocomio – si erano svolti gli accertamenti sullo stato di salute della paziente durante l’accesso al Pronto Soccorso nella giornata di sabato 26 ottobre: in quella occasione, la giovane era stata visitata da due medici del Pronto Soccorso e poi dal medico infettivologo; contemporaneamente agli accertamenti ampi, prolungatisi per un periodo di Osservazione Breve Intensiva, alla giovane era stata avviata la conseguente terapia, che andava proseguita a domicilio; era stato infine concordato un coerente programma di esami e visite di rivalutazione, che non è stato possibile attuare per il precipitare del quadro clinico».