Le candidature della fiorettista Vezzali e della cantante-modella-atleta Annalisa Minetti fanno a pugni con l’immagine sobria e rigorosa del premier. Nulla da eccepire sul piano etico sulle due giovani, future (forse) parlamentari, ma è lecito domandarsi quale contributo reale, concreto possano assicurare le due ragazze alla dialettica politica.
Nelle Lista Civica non ci saranno nani, ballerine e olgettine, ma lo scivolone è comunque evidente. Insomma, Mario Monti è passato con disinvoltura dal governo dei professori a uno schieramento politico che annovera nelle sue fila qualche volto noto tirato dentro ad arte per accattivarsi le simpatie del tele-elettore. Un modus operandi poco edificante e zero originale, che ricorda da vicino quello del suo predecessore, Silvio Berlusconi.
Evidentemente nel nostro Paese non è più possibile affrancarsi da certe dinamiche populiste ed è altrettanto chiaro che il voto (o lo scranno parlamentare), come pecunia, non olet.
Altrimenti non si spiegherebbe la corsa verso l’ex premier dei tanti topi che abbandonano la nave del Pdl e di tanti post comunisti che fino a ieri flirtavano con il Pd e oggi quasi lo schifano. Salite, a bordo, signori. Tanto Mario Monti imbarca tutti. Con buona pace di chi non arriva in fondo al mese. Amen.