«Non dimenticherò mai le lacrime della moglie di Matteo quando le ho detto che suo marito non sarebbe più tornato a casa». A parlare è Calogero Turturici, comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Bergamo, trovatosi per una dolorosa coincidenza ad Alessandria proprio nei minuti in cui i suoi tre colleghi Matteo, Antonino e Marco perdevano la vita nell’esplosione della cascina a Quargnento.
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La telefonata più difficile della sua vita, così l’ha definita Calogero. E’ stato proprio il comandante dei VVF di Bergamo a chiamare la moglie di Matteo Gastaldo, uno dei tre pompieri morti. Matteo aveva 47 anni ed è stato l’ultimo e essere estratto dalle macerie. La terza vittima dopo Antonino Candido e Marco Triches.
«Non dimenticherò mai le lacrime della moglie di Matteo quando le ho detto che suo marito non sarebbe più tornato a casa», ha detto Turturici dopo la telefonata. Il comandante si trovava lì per caso, stava passando qualche giorno con la sua famiglia che vive ad Alessandria. Non si aspettava certo quella chiamata d’emergenza. Poi sono arrivate la corsa a Quargnento, le due esplosioni, gli attimi di panico, l’evidenza della tragedia sotto gli occhi dei vigili del fuoco sopravvissuti. Quando Antonino e Marco sono stati estratti dalle macerie del crollo, c’era ancora una flebile speranza di ritrovare Matteo in vita. Speranza che si è spezzata poco dopo, con il ritrovamento del suo corpo senza vita.