in

Virna Lisi, l’attrice che disse “no” ad Hollywood: «Non ci penso nemmeno a sostituire la Monroe!»

Il 18 dicembre del 2014 moriva Virna Lisi, attrice marchigiana che forse non abbiamo mai saputo apprezzare fino in fondo, magnificare come avrebbe meritato. Eppure nei confronti dell’Italia nutriva lei un rapporto viscerale, tant’è che per il Belpaese decise di lasciare Hollywood. Dopo aver recitato nel film Come uccidere vostra moglie al fianco di Jack Lemmon, in Due assi nella manica con Tony Curtis e in U-112 assalto al Queen Mary con Frank Sinatra, Virna Lisi disse di no alle lusinghe del cinema d’oltreoceano, allo star system americano che l’avrebbe relegata al ruolo della svampita bomba sexy, rinunciò ad essere la Marilyn Monroe venuta dall’Italia. La sfolgorante carriera negli Stati Uniti finì sul nascere: «Decisi di ricomprare il mio contratto, che durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l’ho fatta», ha raccontato in un’intervista di qualche tempo fa l’attrice.

Virna Lisi, l’attrice che disse “no” ad Hollywood: «Non ci penso nemmeno a sostituire la Monroe!»

E lei ci teneva alle sue origini. Lo si capisce anche solo leggendo l’attacco di un vecchio articolo de Il Corriere della sera, scritto da Oriana Fallaci: “Lungo il Sunset Boulevard, a Hollywood, c’è un enorme cartello: sei metri per dieci. Sul cartello sta scritto: «Questo nome si pronuncia così: Virna Lisi». In inglese Virna Lisi si legge Vairna Laisi, per leggere Virna Lisi bisogna scrivere Verna Lesy: tutti invece leggono Virna Lisi e questa, mi pare, è la prima vittoria della ragazza che in Italia non abbiamo mai preso molto sul serio”. E ancora una volta aveva ragione la giornalista toscana: Virna Lisa è stata una straordinaria attrice. Si è aggiudicata numerosi premi per le sue interpretazioni: due David di Donatello, sei Nastri d’argento, un Globo d’oro e tre Grolle d’oro, senza contare un David di Donatello speciale e un Ciak d’oro alla carriera. Ha recitato in 78 film: da Le diciottenni di Mario Mattoli a Lo scapolo di Antonio Pietrangeli, da La donna del giorno di Francesco Maselli a Il padrone delle ferriere, regia di Anton Giulio Majano.

«Le rughe mi toglieranno questo volto di bambola e la gente mi prenderà più sul serio…»

E a Virna Lisi è stato dedicato il docufilm “Illuminate”, prodotto da Anele in collaborazione con Rai Cinema. A dare volto e voce alla diva marchigiana Bianca Guaccero. Un progetto che racconta la carriera, ma anche il privato della popolare attrice, che ha saputo distinguersi sempre per determinazione, umiltà ed eleganza. Una donna che non ha mai puntato soltanto sulla sua innegabile bellezza: «Le rughe mi toglieranno questo volto di bambola, e la gente mi prenderà più sul serio, potrò interpretare ruoli più intelligenti!». E nel corso della sua lunga attività lavorativa si è ritrovata spesso ad interpretare mamme e nonne: «Si vede che è il mio destino. D’altra parte fare la mamma, e ora la nonna, mi piace anche nella vita. Avrei voluto tre figli, ma restavo incinta e li perdevo. Ho avuto due aborti spontanei, prima e dopo mio figlio Corrado, e per portare a termine la gravidanza sono stata a letto otto mesi. Ora mi godo i nipoti», aveva detto Virna Lisi, che nella stessa intervista aveva affermato pure: «Mi hanno sempre detto che sono algida. In realtà dentro sono un’Anna Magnani». Sangue caldo il suo, temperamento deciso. Lontano dai modelli hitchcockiani, dagli stereotipi imposti da Hollywood.

Il successo inaspettato di “Sapore di mare”

Per fortuna nostra Virna Lisi è tornata nel in Italia alla fine degli anni Sessanta. Ci saremmo persi altrimenti davvero tante belle pellicole. Un esempio? Sapore di mare di Carlo Vanzina, commedia esilarante (un tempo ritenuto un film di secondo ordine) in cui lei vestiva i panni dell’attraente Adriana Balestra. «Quando Vanzina mi mandò la sceneggiatura non mi colpì e volevo dire di no. Lasciai il copione su un tavolino in soggiorno e dopo un po’ sentii mio figlio ridere a crepapelle con un amico. Andai da loro e chiesi: “Ma che cos’è che vi fa così divertire?”. “Ma mamma, è il tuo copione. È uno spasso”. Capii che lo avevo valutato male e infatti ho vinto un Nastro d’Argento e un David per quel ruolo!», ha raccontato in un’intervista l’attrice, che con disinvoltura sapeva passare dal dramma alla commedia. Un’icona, per certi versi sbarazzina, a cui non interessava piacere: «Non me ne importa nulla d’essere femminile, graziosa: avrei dato non so cosa per nascere uomo, fare a pugni da uomo». Un’attrice indimenticabile di un cinema anni luce lontano da quello di oggi, di un tipo di spettacolo che forse non esiste più.

leggi anche l’articolo —> Di cosa è morta Virna Lisi (VIDEO)

Seguici sul nostro canale Telegram

Federica Panicucci Instagram, gambe in bella mostra e tacchi a spillo: «Paradisiaca!»

Ignazio Moser Instagram “tanta roba” in piscina, foto intensa ed espressiva: «Che gli vuoi dire!»