L’India già fortemente colpita dal Coronavirus si ritrova a dover combattere contro il rischio di una nuova epidemia. La minaccia arriva dal virus Nipah di origine animale che ha una mortalità che può raggiungere il 75% dei casi. Questa infezione ha mietuto la sua prima vittima accertata nel territorio indiano, immediati i tentativi del governo locale di contenere il contagio. (Continua a leggere dopo la foto…)
Il virus Nipah, cos’è e perché fa paura
L’Organizzazione Internazionale della Sanità definisce il virus Nipah come “Un’infezione che genera negli esseri umani tutta una serie di sintomi clinici, dall’infezione asintomatica, fino all’infezione respiratoria acuta ed encefaliti fatali”. Questo virus è di origine zoofila ed è stato riscontrato in diverse specie di pipistrelli e maiali. L’infezione può essere trasmessa sia dagli animali agli esseri umani, che tra esseri umani. Il contagio può inoltre avvenire attraverso il consumo di carni contaminate.
I sintomi di questo virus sono i più disparati, si va da infezioni asintomatiche, ad acute infezioni respiratorie, fino alle encefaliti. Nella maggior parte dei casi nel soggetto infetto nella fase iniziale sono riscontrabili alcuni disturbi piuttosto comuni: febbre, mal di testa, mialgia, vomito e gola asciutta. La morte incorre in una percentuale di infetti che va dal 40% al 75% a seconda delle possibilità di cura offerte dal sistema sanitario locale. Nonostante questo in coloro che sviluppano l’encefalite molto spesso riscontrano diverse conseguenze neurologiche permanenti.
Non è la prima volta che i paesi asiatici si trovano a dover combattere contro la minaccia rappresentata dal virus Nipah. Questa infezione è stata riconosciuta per la prima volta nel 1999 e da quel momento sono stati riscontrati diversi focolai in Malaysia. Nel 2001 c’è stato un outbreak in Bangladesh e ciclicamente anche nella zona più orientale dell’India.
Il Virus Nipah risulta estremamente complesso da controllare per via del lungo periodo di incubazione. Infatti, nonostante in media questo sia compreso tra i 4 e i 14 giorni, ci sono anche alcuni casi in cui si raggiungono i 45 giorni. Un altro problema che potrebbe favorire lo sviluppo di una pandemia è che, ad oggi, non sono ancora stati sviluppati dei vaccini o delle cure specifiche per questa infezione.
India, un ragazzo morto e 251 isolati
Ieri, lunedì 6 settembre 2021, è stato ufficializzato che la morte di un ragazzo di soli 12 anni è stata causata dal temutissimo virus Nipah. Il giovane risiedeva nello stato del Kerala, sulla costa tropicale indiana, famoso per le sue spiagge e la presenza di molti canali. L’annuncio alla comunità internazionale è stato fatto dalla ministra della Salute dell’entità federata Veena George.
Le comunità locali si sono mosse prontamente per isolare le persone che sono entrate in contatto con il ragazzo. Secondo le parole della ministra risulta che sono state identificate ed isolate 251 persone, delle quali 11 presentano diversi sintomi e 38 in totale sono sotto osservazione al Kozhikode Medical College hospital. La polizia ha isolato la zona oltre tre chilometri intorno alla casa del giovane, nonostante questo sono stati riscontrati già altri tre focolai collegati al virus Nipah.