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Vivien Leigh malattia: la vera drammatica storia dell’attrice di “Via col Vento”

106 anni fa, il 5 novembre del 1913, nasceva Vivien Leigh, la Rossella O’Hara della storia del cinema, protagonista di Via Col Vento, capolavoro del 1939 di Victor Fleming, ispirato all’omonimo romanzo di Margareth Mitchell. Il kolossal più visto di sempre fruttò a lei fama, gloria e anche il primo Oscar come “miglior attrice protagonista”.

La vera storia di Vivien Leigh: malattie e drammi dell’attrice che fu Rossella O’Hara

L’immortalità Vivien Leigh l’ha conquistata con due eroine della letteratura: l’indomita Rossella O’Hara e la fragile Blanche DuBois. Peccato che il successo sul grande schermo non l’abbia tenuta a riparo dalla malattia, da dolorosi tormenti interiori e disturbi bipolari. Alti e bassi, momenti di euforia, a cui seguivano in un baleno attimi di sconforto. Starle accanto non deve essere stato facile, essere lei tantomeno. «Diventerò famosa», avrebbe detto ad una sua compagna di classe la giovanissima attrice, prima ancora che diventasse Vivien Leigh, nome intrigante che non corrisponde a quello anagrafico, ossia Vivian Mary Hartley. Con facilità la stella di Hollywood, prima di brillare nel firmamento del cinema, mutò la A in E e decise di adottare il nome accattivante del suo primo marito, un avvocato, tale Leigh Holman, da cui ha avuto anche una bambina, Suzanne.

La storia d’amore con Laurence Olivier

Il vero amore di Vivien Leigh è stato però l’attore di teatro e cinema Laurence Olivier, che all’epoca del primo incontro con lei era già sposato, ricco e famoso. «Era seducente e nel modo più perturbante che avessi mai incontrato. Forse era per via di quello strano, quasi commovente lampo di dignità che c’era in lei, e che rendeva schiava l’ardente schiera dei suoi ammiratori», disse di lei l’attore shakespeariano. Una relazione clandestina destinata a rendere ancora più precario l’equilibrio psichico della diva. I due poterono sposarsi soltanto nel 1940, complice il successo smisurato di Via col vento, che rese l’attrice un’icona inarrivabile, intoccabile.

Il successo con “Via Col Vento” e la caduta con “Cleopatra”

La svolta per Vivien Leigh, come saprete, è arrivata proprio con Via Col Vento, che la vede recitare accanto a Clark Gable. Gli occhi verdi e il pallore della sua carnagione riescono ad aver la meglio su altre dive, come Katharine Hepburn e Bette Davis. Come si legge su “Elle” il successo le ha procurato però più croci che delizie: “Vivien Leigh era bipolare, alternava cioè momenti di depressione ad altri di euforia incontrollata, in cui perdeva ogni inibizione (qualcuno ha collocato Vivien Leigh in una pruriginosa lista di attrici ninfomani) e diventava volgare, irascibile, intrattabile”. Funesto è stato per lei il 1944: durante le prove di Cleopatra Vivien Leigh cade ed ha un aborto spontaneo. Un fatto che la getta in una depressione spaventosa e che acuisce i disturbi bipolari. L’attrice comincia ad abusare di alcol, viene sottoposta poi all’elettroshock, una terapia che le provoca danni permanenti alle tempie.

Vivien Leigh alter ego di Blanche Dubois?

Cinque anni dopo la speranza di rinascere: Vivien Leigh viene scelta per il ruolo di Blanche DuBois, protagonista di Un tram chiamato desiderio, accanto a Marlon Brando. L’interpretazione magnifica le frutterà il secondo Oscar e in un certo senso segnerà pure la fine: Vivien pare si sia immedesimata a tal punto nella parte da finire in una clinica psichiatrica. Si racconta persino che i medici che la visitarono poco prima della sua dipartita, domandandole se ricordasse il suo nome, si sono sentiti rispondere: “Ma certo! Il mio nome è Blanche Dubois”. L’attrice si è spenta nel 1967, a soli 53 anni, per una tubercolosi mal curata. Ultimo atto di un dramma hollywoodiano, che ha visto bruciare una delle sue più luminose stelle.

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