in ,

Yara Gambirasio: Bossetti col pretesto di un acquisto si recava a controllarne il cadavere?

Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere con la gravissima accusa di avere rapito e ucciso la tredicenne Yara Gambirasio sin dal primo momento dal suo arresto, secondo la procura di Bergamo, ha avuto il pensiero fisso di trovare un alibi per la sera del 26 novembre 2010 quando scomparve la povera Yara. Cosa avrebbe fatto Bossetti il giorno dell’omicidio? Secondo le ricostruzioni degli inquirenti un furgone Iveco Daily come il suo viene ripreso dalle telecamere tra le 18 e le 118,47 in prossimità della palestra frequentata dalla giovane ginnasta. Alle 19,51 il furgone si rivede, smentendo in questo modo quanto dichiarato dalla moglie sulla sua precisione di rientrare a casa entro le 19, 30. I movimenti di Bossetti quella sera, ricostruiti attraverso l’attività del suo cellulare sarebbero compatibili con la sua presenza intorno alla palestra. Il telefonino della bambina riceve l’ultimo sms alle 18.49, alle 18.55 invia l’ultimo segnale alla cella compatibile con la zona di casa, alle 19.11 il cellulare è spento: mamma Maura la chiama, ma lei non risponde. Yara è già con il suo carnefice? Mentre, il telefonino di Bossetti aggancia alle 17.45 la cella di via Natta, a Mapello, compatibile con casa sua, ma anche con la palestra . Poi risulta spento fino alle 7.34 del mattino.

L’ultima novità venuta fuori dopo il deposito delle 60 mila pagine dell’istruttoria per la richiesta di rinvio a giudizio, il 9 dicembre 2010 Bossetti, come risulta da una bolla di accompagnamento, si reca alla Edil Bonacina di Chignolo d’Isola per acquistare un metro cubo di sabbia. Al Pubblico Ministero che gli chiede spiegazioni giustifica questo acquisto perchè gli era stato richiesto dal cognato per un cantiere a Bonate Sopra, prossimo con Chignolo. Il cognato smentisce per due volte questa versione e dichiara di essere di essere cliente della Edil Bonacina a partire dal settembre 2013. Dalle intercettazioni di Bossetti nei colloqui in carcere con il fratello Fabio e la sorella Laura si comprende la sua ansia di fare in modo che il cognato confermasse la sua versione.

Bossetti rimprovera anche la moglie, Marita Comi, perché non è stata capace di dargli un alibi e gli aggiunge pure: “L’ho detto anche all’avvocato che Osvaldo non vuole aiutare, non vuole immischiarsi”. Gli inquirenti si spiegano in un solo modo il viaggio di Bossetti alla Edi Bonacina di Chignolo: “L’unica spiegazione plausibile rimane la volontà di precostituirsi una sorta di salvacondotto per potersi aggirare nella zona del campo, forse spintovi dalla volontà di verificare le condizioni in cui era rimasto il cadavere”.

Seguici sul nostro canale Telegram

Montefiascone via Francigena Lazio

La Francigena, tra Toscana e Lazio: ecco le tappe di un itinerario mozzafiato

su Rai2 NCIS

Stasera in tv: NCIS – Unità anticrimine e Johnny Stecchino