Era il 17 dicembre del 1989 quando il primissimo episodio della serie cult “I Simpson” andò in onda sul canale televisivo americano Fox. La storia e le leggende che raccontano la creazione della serie sono curiosissime: basti pensare che, vedendo il primo episodio disegnato e animato, i produttori commentarono con un laconico “E’ una merda”, come riporta IlPost.it. La genesi della serie animata più longeva, fortuita e problematica com’è stata, non dava a sperare in un successo di (almeno) 31 anni e quasi 700 episodi.
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Prima dell’inizio: “The Tracey Ullman Show”
In realtà, quando il primo episodio andò in onda su Fox, non era la prima volta che gli Americani conoscevano la strampalata famiglia con pelle e capelli gialli. La serie animata infatti era già esistita all’interno del programma umoristico “The Tracey Ullman Show”, prodotto da James L. Brooks. Il programma, in onda su Fox, ebbe l’idea di intervallare alle scenette umoristiche dello show dei corti di animazione. Il produttore si rivolse così a Matt Groening, un disegnatore che si era fatto conoscere con il fumetto “Life in Hell”. Per gli sketch da proporre al “Tracey Ullman Show”, il disegnatore pensò inizialmente a un adattamento del suo fumetto. Tuttavia, Groening scoprì che se avesse deciso di riadattare il suo lavoro, avrebbe dovuto cedere una parte dei diritti, così decise in un primo momento di rifiutare.
Matt Groening: l’idea
Ma fortunatamente i produttori del “Tracey Ullman Show” gli chiesero se avesse altre creazioni da proporre, e Groening rispose di sì, sebbene non avesse ancora nulla in mente. Lo stesso Matt Groening ha raccontato più volte che i suoi primi disegni de “I Simpson” nacquero in pochi minuti nella stanza di attesa dello studio di Brooks, prima che il produttore lo ricevesse. I nomi di Homer, Marge, Lisa, Bart e Maggie furono i primi che vennero in mente a Groening, perché erano i nomi dei membri della sua famiglia. Al posto del proprio nome, “Matt”, il disegnatore ideò il nome “Bart”, dall’anagramma di “brat”, “monello”, che riflette in tutto e per tutto il personaggio.
L’idea di una famiglia americana media, i cui difetti sono enfatizzati per creare una parodia dell’intera società americana, conquistò Brooks. Per “I Simpson”, i creatori si sarebbero ispirati ai corti di animazione di Warner Bros, in cui i personaggi sono talvolta meschini, e a “I Flinstones”, il cartone animato firmato Hanna-Barbera, un classico dell’animazione.
L’animazione fu affidata alla piccola casa di produzione Klasky-Csupo. Fu il colorista Gyorgyi Peluce che ebbe l’idea di colorare tutti i personaggi della famiglia di giallo, idea che Groening approvò. In pochissimo giorni, gli animatori confezionarono i primi sketch, a partire da disegni molto abbozzati e da pochi fotogrammi, cosa che rendeva i movimenti a scatti. Nella primavera del 1987 i primi sketch furono mandati in onda durante lo show, e conquistarono da subito il favore della critica. Fu un tale successo che i personaggi de “I Simpson” ricevevano più attenzioni del resto degli sketch del “Tracy Ullman Show”, tanto da creare malumore tra gli autori.
I Simpson diventano una serie televisiva
L’idea di trasformare “I Simpson” in qualcosa di più, narra la leggenda, nacque in seguito a una sbornia di David Silverman, della Klasky-Csupo, ancora oggi uno dei più importanti registi della serie. Durante una festa di Natale, pare che Silverman, mosso dall’alcol in eccesso, propose al suo capo, Brooks, di spostare la serie animata al di fuori fuori del “Tracy Ullman Show”. Nacque così il progetto di creare una serie televisiva vera e propria, coinvolgendo varie società di produzione. I responsabili di FOX, che inizialmente temevano che una puntata così lunga non avrebbe trattenuto l’attenzione degli spettatori, diede fiducia ai produttori (ora oltre a Matt Groening e James Brooks, anche Sam Simon) .
Ancora oggi i produttori godono di un’autonomia non indifferente. Fino a qualche anno fa, infatti, la FOX era in mano al tycoon dei media Rupert Murdoch, insieme al grande gruppo News Corp., di stampo conservatore. Nonostante ciò, le trame degli episodi de “I Simpson” hanno molto spesso incluso la satira nei confronti dei Repubblicani, non risparmiando al contempo anche i leader democratici.
Il primo episodio de I Simpson
Il primo episodio scritto e disegnato fu “Some enchanted evening” (in italiano “Sola, senza amore”), che avrebbe dovuto presentare i personaggi della serie. Ma quando i produttori videro l’episodio animato, commentarono con grandissima delusione il risultato: “E’ una merda”. I produttori e le case di animazione concordarono, osservando che il problema era l’animazione troppo “da cartone”.
Visti gli scarsi risultati, i produttori pensarono addirittura di rinunciare all’intera serie. Ma il secondo episodio, animato in Corea del Sud, “Bart, the Genius”, si presentò molto più moderno e dinamico del primo. Groening, Brooks e Simon ottennero da FOX un rinvio al dicembre 1989. Il 17 dicembre di 31 anni fa, FOX trasmise il primo episodio della serie, uno speciale di Natale “Simpsons Roasting on an Open Fire” (“Un Natale da cani”), che sarebbe dovuto essere l’ottavo episodio. Quella sera, I Simpson fecero 13,4 milioni di ascolti negli Stati Uniti. In Italia, la serie arrivò due anni dopo, il primo ottobre, con “Bart, il genio”. “Un Natale da cani”, diventato un classico di Natale, vede tra gli altri eventi l’introduzione del levriero della famiglia, Piccolo Aiutante di Babbo Natale, che Bart e Homer portano a casa dal cinodromo, salvando così il Natale di tutta la famiglia.
I Simpson, primo episodio: curiosità
Anche in questo primo episodio Matt Groening mise qualcosa della sua vita personale. Nella scena iniziale, i bambini della scuola elementare partecipano a una recita su Babbo Natale “da tutto il mondo”. Come rivelato da Groening, la recita traeva ispirazione da una sua esperienza in seconda elementare. A quel tempo, Matt aveva lavorato a una piccola ricerca sul Natale in Russia festeggiato dai suoi nonni, che erano di quella nazionalità. La maestra tagliò corto sulla faccenda spiegando che semplicemente il Natale non esisteva in Russia, perché era un paese comunista.
Nonostante quel primo episodio fosse andato in onda senza l’iconica sigla, non ancora messa a punto, “Un Natale da cani” rimane tra le puntate più amate e più significative della storia dei Simpson. Ciò che è buffo è il fatto che Piccolo Aiutante di Babbo Natale, per i successivi 7 episodi, non fu presente nello show, dato che l’episodio era stato scritto per ottavo. >> Tutte le notizie di cultura