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Cosa significa “guerra totale”, occhi puntati sul 9 maggio: la previsione di Toni Capuozzo

06/05/2022 15:50 - Aggiornamento 06/05/2022 15:59

“9 maggio guerra totale? Non credo”. Così Toni Capuozzo, storico inviato Mediaset, che non ritiene che il presidente russo Putin nella parata per la Vittoria di Mosca sul nazifascismo, annuncerà un allargamento del conflitto in Ucraina. Sui social, Capuozzo ha pubblicato una lunga analisi, ripresa da «Il Tempo», partendo da una sorta di “mea culpa”. “Avendo sbagliato in pieno la previsione sull’invasione del 24 febbraio, mi sembrava impossibile e irrazionale, pur stra-annunciata, ci tengo a essere prudente, adesso, nelle previsioni. Ma non riesco ad accettare che davvero Putin annuncerà, il giorno della parata della Vittoria, una guerra totale”, ha esordito il volto noto.

putin guerra totale

Cosa significa “guerra totale”, occhi puntati sul 9 maggio: la previsione di Toni Capuozzo

Cosa prevede Toni Capuozzo? “Un colpo di scena sull’asse più improbabile – Vaticano/Ankara/Mosca/Pechino – e la dichiarazione, dalla piazza Rossa, di una disponibilità a sospendere il fuoco e a trattare. Naturalmente da posizioni di relativa forza, con in mano un Donbass allargato e Mariupol, e il corridoio di terra verso la Crimea. Dunque un Putin ferito sì dalla mancata presa di Kiev, dalla mancata caduta di Volodymyr Zelensky, dalle ingenti perdite di uomini e mezzi, ma comunque in grado di cantare vittoria, sia pure con la v minuscola”. Per il giornalista Putin potrebbe “tendere la mano scivolosa a Zelensky, spinto da dietro da Biden e dai suoi ultras nazionalisti: a che cosa è servito resistere se Putin è ancora lì e i suoi tank anche?”. E ancora: “Per quanto ancora dovremo fornire armi e soldi, adesso che non si tratta di salvare Kiev, ma di chiudere i conti di una guerra sconosciuta iniziata nel 2014? Naturalmente c’è chi ci spiega che non è in gioco il destino di una ragione ricca e poveraccia, dilaniata senza che noi lo sapessimo. Dicono che Putin è come Hitler con la Polonia: se lasciamo che ingoi il primo boccone, il suo appetito ci divorerà. In gioco ci sarebbero  la libertà, la democrazia, l’Occidente. Non lo credo”. 

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Il rimprovero ad Europa e Usa

Toni Capuozzo è dell’avviso che “ci siamo infilati in una guerra civile, con i suoi odi e la sua ragnatela di ragioni e di torti, quasi senza accorgercene. E che siamo diventati pendolari assonnati e sempre in ritardo tra questa guerra di confine e la grande guerra tra Russia e Stati Uniti, che trovano l’occasione di combattersi non dove confinano, ma in Europa”. Infine un rimprovero: “Trasformeranno l’Europa in una scolaresca ubbidiente, disposta a rinunciare ai propri interessi, in nome di un’idea. Quale? Per quanto a lungo? Per le terre irredenti di Zelensky, o per piegare Putin e fargli passare l’appetito? Non si sa, e non sarebbe la prima volta che ci imbarchiamo in avventure senza sbocco, dalla Libia all’Afghanistan, dall’Iraq alla Siria, fino ai Balcani”. Leggi anche l’articolo —> Guerra in Ucraina, l’ultima pretesa assurda dello zar Putin: da qui si capisce tutto

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