La situazione dovuta al Coronavirus in Lombardia continua ad essere molto critica. Cresce ancora il numero di contagiati e dei morti, anche se fortunatamente stanno aumentando anche i guariti. Purtroppo la proporzione è ancora molto sbilanciata in negativo. Sembra che sia già nell’aria l’idea di estendere la zona rossa poiché molti altri comuni della regione sono stati colpiti. Si è arrivati a chiedere la chiusura totale della Lombardia per un intero mese, per evitare di doverlo fare più avanti e dover chiudere tutto per sei mesi. Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha convocato i capigruppi di maggioranza e opposizione per discutere la questione.
Coronavirus Lombardia
I toni usati dal Presidente sono stati considerati da molti come “molto drammatici”. Attilio Fontana è preoccupato per la situazione che si sta vivendo in Italia e in particolare in Lombardi. Fontana si è detto disposto a chiedere al governo anche misure drastiche come la “chiusura” di tutto il territorio per un mese. Per non rischiare, davanti a una pandemia, di dover prendere più avanti la decisione e di “chiudere per sei mesi”. La decisione spetta al governo, c’è chi dice che quella di Fontana sia “un’iperbole”, intanto l’ipotesi è in campo. In questo momento la metropoli è deserta e gran parte della popolazione è chiusa in casa.
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Cosa succederà
Nel fine settimana dovrebbe scadere la prima quarantena imposta a dieci Comuni della “bassa” lodigiana: c’è chi vorrebbe riaprire le fabbriche, ma revocare la “trincea” sembra impossibile. E quello che dice il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori “In questa situazione io rispetto le decisioni, obbedisco e non faccio polemiche. Attendo le decisioni del Governo“. Il sistema sanitario per ora regge, ma si è deciso ieri di cambiare drasticamente la strategia. Tutti gli ospedali si devono occupare dei malati di coronavirus, restando alcuni poli dedicati alle emergenze non rinviabili, dai parti alla cardiologia, fino all’oncologia. Anche i privati stanno collaborando con la sanità pubblica.
I dati della regione sono chiari, i guariti non bastano perché sono in tantissimi a contrarre il virus. Aumentano i morti e i contagiati. Si attende la decisione del Premier Conte sul nuovo decreto per capire quante zone della Lombardia andranno in quarantena. La vita in queste zone dovrà svolgersi secondo le norme dal decreto ministeriale del 1 marzo scorso: divieto di accesso e allontanamento dal territorio, sospensione di manifestazioni ed eventi di carattere culturale sportivo o religioso, chiusura degli uffici pubblici e dei negozi, salvo quelli essenziali.