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Lagarde e Trump, la coppia micidiale che in un giorno ha fatto fuori l’economia

13/03/2020 18:33 - Aggiornamento 13/03/2020 20:59

Non bastava il coronavirus. Le parole pronunciate da Christine Lagarde hanno segnato la storia dei mercati finanziari. La giornata di ieri sarà ricordata come il giovedì nero del 2020. E così, a distanza di 91 anni la trama sembra ripetersi. Tutti ricordiamo il famoso 24 ottobre 1929, il giorno del rovinoso crollo della borsa di Wall Street. Bene: ieri il discorso di Lagarde ha causato il crollo delle borse europee e, in particolare, di quella di Milano. Ma non è solo Lagarde: in tutto questo c’è anche l’impronta di Donald Trump.

Lagarde

Christine Lagarde: “Non siamo qui per tagliare lo spread”

Christine Lagarde oggi ricopre un ruolo fondamentale: è il presidente della Banca Centrale Europea. Ieri, dopo il suo intervento all’Eurotower nella quale ha parlato ai membri di un club ristretto, le borse europee sono letteralmente crollate. Sono bastate poche parole per segnare il -17% della Borsa di Milano, il che significa 80 miliardi in meno di capitalizzazione e un crollo senza precedenti. Ma non è solo Italia, non è solo Europa: a New York il Dow Jones ha segnato -10%, un crollo di dimensioni tali che bisogna risalire al crash dell’ottobre 1987 per ritrovare lo stesso senso di capitalizzazione.

Insomma, in pochi minuti è stato il disastro, letteralmente. Perché? C’è la possibilità che l’obiettivo sia quello di far collassare l’Italia e acquisire le quote di mercato di export proprio mentre il Paese è in lockdown per via dell’emergenza coronavirus. Far crollare Roma, però, significherebbe anche far saltare l’euro e di conseguenza l’Europa. Gli errori, comunque, sono stati tanti: Lagarde non ha parlato nemmeno del taglio dei tassi pari allo 0,5% concordato nei giorni scorsi da Federal Reserve e Bank of England per fronteggiare la crisi economica, sanitaria e di liquidità provocata dal Covid-19.

Poi ha pronunciato quelle parole che hanno rabbrividito non solo gli esperti, ma tutti i cittadini europei: “Non siamo qui per tagliare lo spread”. Come se la questione coronavirus fosse solo italiana. Come se fosse una colpa. E soprattutto: come se l’Italia non fosse un membro fondante dell’Unione europea.

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Christine Lagarde, le conseguenze del suo discorso

Così, in un attimo, il “whatever it takes” di Mario Draghi è sembrato solamente un lontano ricordo. Colui che salvò l’euro nel 2012 e che consacrò la Banca Centrale Europea come unica istituzione in grado di sostenere un’Europa sempre più fragile, in pochi minuti è diventato un’illusione. Le parole di Lagarde, però, non sono passate inosservate, e hanno portato alla reazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”, ha scritto in una nota. E come un fulmine a ciel sereno, o quasi, anche Mattarella si esposto, nonostante difficilmente si pronunci.

Ma non solo il presidente della Repubblica: tutta la politica italiana si è indignata di fronte alle parole di Lagarde. Da Conte al Movimento 5 Stelle, dal Pd a Giorgia Meloni: tutti hanno richiesto da parte della Bce e dalle altre Istituzioni comprensione e aiuto per una sfida mai combattuta prima. Ed è solamente il minimo che gli altri Paesi firmatari di uno stesso patto, possano fare. Perché l’Italia non è stata più colpita dal coronavirus degli altri Stati: tutti i Paesi sono su una stessa linea temporale della pandemia. Semplicemente in alcuni arriva prima, e in altri dopo. L’Italia sta dando lezione di come gestirla, e anche solo per questo gli altri membri dell’Ue, e in generale le altre nazioni, dovrebbero rendersi disponibili a collaborare.

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Christine Lagarde, cosa significherebbe se l’Italia uscisse dall’Ue

L’ipotesi dell’abbandono dell’Italia in questa situazione d’emergenza, e nel suo futuro, avrebbe delle conseguenze devastanti. E non solo per la penisola. Ieri sono schizzati tutti i bond a 10 anni dei paesi deboli Ue, gli ex Pigs, Italia +0,59% (con spread a 273), Grecia +0,50%, Portogallo +0,30%, Spagna +0,24. Quelli che guidano le danze, i desk di banche d’affari sparpagliate per il globo, condizionati da algoritmi che indicano tutti lo stesso trade, cercano allo stesso momento la stessa exit, per cui il collo di bottiglia rende il mercato illiquido. Dopo le parole della Lagarde vendere azioni e certi tipi di bond diventa imperativo. Sulla differenza sempre più ampia tra comprare e vendere, qualcuno si arricchisce molto in questi in momenti di turbolenza.

Tra l’altro, la presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen, si posta in modo completamente opposto rispetto a Lagarde, e ha assicurato che “la Commissione Ue è pronta a proporre al Consiglio di attivare la clausola di crisi per accomodare un sostegno fiscale più generale. Questa clausola – in cooperazione col Consiglio – sospenderà gli aggiustamenti di bilancio raccomandati dal Consiglio in caso di recessione severa della zona euro e della Ue. Il grave perturbamento all’Italia creata dal coronavirus porterà la Commissione a autorizzare un’ampia serie di aiuti di Stato per rimediare a questa situazione”.

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Donald Trump, l’inadeguatezza del Presidente degli Stati Uniti

Qui poi si inserisce Donald Trump. La New York Federal Reserve, il braccio operativo della Baca Centrale Usa, per contrastare lo stress e la crisi di liquidità dovuta al crollo dei prezzi, ha annunciato che amplierà il denaro fino a 1,5 trilioni di dollari, più o meno il Pil dell’Italia. Questo significa che molte banche e finanziare ora sono costrette a vendere per fare moneta, e pagare le posizioni in perdita. Il crollo, poi, alimenta a sua volta altre vendite, e il vortice si ossigena grazie a dichiarazioni politiche totalmente irresponsabili.

Tirando le somme di un quadro che mai avremmo voluto analizzare e raccontare, ora si può parlare solo di previsioni e stime. C’è chi chiede in maniera onirica di chiudere le borse, cosa che purtroppo non si può fare. Nel mondo quindi già si calcola quanto cadranno gli utili delle aziende, quante piccole e medie imprese saranno costrette a chiudere e quanti lavoratori perderanno il proprio posto. Tutto, per l’inadeguatezza di alcuni leader.