Coronavirus Matteo Renzi. «Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa. O almeno a fare l’adorazione insieme». E’ un Matteo Renzi controcorrente quello intervistato da Avvenire sull’emergenza Coronavirus. Il leader di IV insiste: «Riapriamo, non possiamo aspettare che tutto passi».
Coronavirus Matteo Renzi: «Riapriamo, prima le fabbriche poi anche le scuole»
«Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi – dice Matteo Renzi ad Avvenire – Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due…». “Matteo Renzi scuote la politica con un’operazione verità”, scrive il quotidiano della Cei a commento dell’intervista al leader di Italia Viva. Una parola è il filo conduttore del messaggio di Renzi: «Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus». “Anche le scuole?”, chiede l’intervistatore. E Renzi risponde: «Sì, bisogna ripartire. Il ministro giovedì in Senato è stata poco chiara sui tempi, ma bisogna riaprire. Bisogna garantire gli esami: il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo». Il leader di IV indica il 4 maggio come data possibile per la riapertura.
«Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio? Folle»
Sulle parole di Matteo Renzi è intervenuto stamattina anche il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco: «Pensare di riaprire le scuole è prematuro – ha commentato – E’ giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Dovremmo convivere con il fatto che pandemie come questa possono anche tornare, è accaduto con la Spagnola. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione di morti che c’è stata in Lombardia».
In risposta al leader di IV sono arrivate anche le parole di un’altro medico, Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’università di Pisa e presidente del Patto trasversale per la Scienza (Pts): «Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato», ha detto Lo Palco.
«Come epidemiologo devo guardare la salute pubblica e ora occorre rallentare e arrestare l’epidemia – ha detto invece Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – Non possiamo tenere l’Italia chiusa per sempre, ma occorre vedere prima vedere gli effetti delle misure importanti messe in campo dal Governo. In questo momento non si può dire nulla non prima della fine del mese». >> Tutte le notizie di politica italiana