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Coronavirus, Renzi: «Ci vuole una politica forte. Non possiamo restare chiusi in casa per 2 anni»

09/04/2020 10:40 - Aggiornamento 09/04/2020 10:44

«Penso che col Covid-19 avremo a che fare per i prossimi due anni, o comunque finché non arriverà il vaccino. Proprio per questo non possiamo restare tutti chiusi in casa per due anni», così il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista a ‘Repubblica’, rilanciata dall’Adnkronos. Per l’ex presidente del consiglio non ha senso il lockdown, anche perché questi esclude che tra un mese le cose in Italia vadano meglio: «Non più di adesso. L’onda di piena è passata, gli accessi ai pronto soccorso calano, le terapie intensive non scoppiano più. Se fossimo vicini al contagio zero sarei il primo a dire stiamo chiusi una settimana in più, ma non è così». Il senatore è tra quelli che spingono per la riapertura dell’Italia dopo Pasqua proprio per evitare un brusco tracollo finanziario.

Matteo Renzi

Coronavirus, Renzi: «Ci vuole una politica forte. Non possiamo restare chiusi in casa per 2 anni»

La posizione di Matteo Renzi è chiara (lo è stata sin dal primo momento in realtà): agli scienziati il compito di dire come stanno le cose, avvisare dei rischi; ai politici prendere delle decisioni. Lo sa bene anche il premier Conte, tra l’incudine e il martello: da un lato le pressioni di Confindustria, che chiede a gran voce la ripartenza del paese; dall’altro il Comitato scientifico per cui è prematuro allentare le misure restrittive. «Anche col contagio zero basterebbe un turista, un lavoratore straniero, un asintomatico per far ripartire un focolaio. Per questo serve quella strategia di ripartenza alla quale da una settimana sto invitando la politica, non i medici», ha ripetuto con forza il leader di Italia Viva. E ancora: «In questo Paese siamo passati dalle minacce di morte ai virologi alla pretesa di delegare loro tutte le scelte. Come ha spiegato Roberto Burioni alla ministra Azzolina da Fabio Fazio, il compito degli scienziati è quello di dire come si contrasta il virus, di spiegare a quali condizioni possono riaprire le fabbriche, non di decidere quando. Burioni con una battuta ha dato alla ministra una lezione di politica!».

Renzi

«Mi chiedo perché l’Italia abbia dieci volte i morti della Germania!»

Nel corso dell’intervista non è mancato un attacco neppure troppo velato all’attuale esecutivo: «Se non si riparte la recessione farà più danni del virus. Ci si affida a tecnici, economisti o virologi quando la politica è debole. lo voglio una politica forte, che ascolta i medici ma poi decide. Non una politica che scappa dalle responsabilità!». Renzi non sembra spaventato dall’ipotesi di nuovi focolai e dall’esplosione di una nuova funesta epidemia: «Avere cautela significa bilanciare i rischi. Non c’è una verità assoluta, ci muoviamo in un mare ignoto. Mi chiedo perché l’Italia abbia dieci volte i morti della Germania. Perché la Corea del Sud sia riuscita ad arginare il contagio e i Paesi europei no. Perché chi si era basato su una presunta immunità di gregge stia ora pagando prezzi altissimi. Ma ci sono state sottovalutazioni ed errori, anche da noi».

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