“Inizia la fase di convivenza con il virus”, si apre così la conferenza stampa del Presidente Conte sulla fase 2 in Italia. “Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno”, sottolinea, perché la curva dei contagi potrebbe rialzarsi ancora. Sarà necessario continuare a “mantenere le distanze di sicurezza”. Si confermano le riduzioni delle libertà personali, ma si aggiunge la possibilità di spostamenti “mirati per far visita ai congiunti”.
Italia fase 2, cosa cambierà a partire dal 4 maggio
Durante la conferenza stampa ha annunciato, in modo poco preciso, quale sarà la strategia della cosiddetta fase 2, ovvero del graduale ritorno alla vita normale. Il piano presentato in serata, per ora, durerà due settimane, dal 4 al 18 maggio. A partire dal 4 maggio, per quanto riguarda le restrizioni delle libertà personali, non ci sono molti cambiamenti. Il Presidente Conte infatti ha solamente parlato della possibilità di spostarsi per far visita ai “congiunti”, senza specificare bene che cosa si intenda. E’ chiaro, però, che continuano a essere in vigore tutti i divieti di assembramento. Ci si potrà muovere solo all’interno della propria regione, ha sottolineato il Premier, esclusivamente per le stesse motivazioni valide da quando è iniziato il lockdown. L’unico allentamento è quello che permette di poter incontrare i propri familiari. Inoltre, sarà possibile rientrare nel proprio domicilio nel caso in cui si fosse rimasti bloccati nel primo lockdown. Rimane quindi l’obbligo dell’autocertificazione.
Le prossime settimane, si capisce dalle parole di Conte, saranno un test per vedere quanto si modificherà l’indice R-0, ovvero il tasso di contagio. Per questo motivo ogni settimana tutte le Regioni dovranno misurarlo, e dovranno costantemente monitorare la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti. Nel caso in cui dovesse superare l’1, allora la zona verrà circoscritta e si procederà a un nuovo lockdown.
Alla luce di tutto questo, a partire dal 4 maggio può riprendere il comparto manifatturiero, quello edile (sia pubblico che privato) e del commercio all’ingrosso funzionale a manifattura ed edilizia. Inoltre, si concede la possibilità di riprendere l’attività motoria, sempre rispettando le distanze di sicurezza. Quindi sì a passeggiate al parco o giri in bici, anche lontani dalla propria abitazione purché siano individuali. Riprenderanno anche gli allenamenti degli atleti professionisti.
Bar e ristoranti apriranno a giugno
Per quanto riguarda i bar i ristoranti, invece, sarà concesso l’asporto, ma l’apertura avverrà molto più avanti. Probabilmente, il 1 giugno, insieme a parrucchieri e centri estetici. Si parla invece del 18 maggio per la riapertura del commercio al dettaglio, dei musei, delle mostre, delle biblioteche e degli allenamenti per gli sport di squadra. Il Presidente Conte inoltre ha parlato dei dispositivi di protezione individuale: “Verranno calmierati i prezzi, 0,50 centesimi per quelle chirurgiche”, mentre sull’eliminazione dell’Iva per le mascherine se ne riparlerà in un altro decreto.
Infine, si è parlato di Europa e Recovery Fund: “Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro” per la “ripresa, per cambiare tutto ciò che non va”. Il Recovery Fund è sicuramente un passo avanti, un punto di partenza, ma il traguardo è ancora lontano. E’ necessario tradurre tutto questo in termini di lavoro tecnico, “offrendo subito questo strumento ed evitando che crei ulteriore debito per chi, come l’Italia” già ce l’ha “alto”. “Sono allo studio interventi” sulle imprese. “L’Italia non riparte se non ripartono l’imprese. Per chi ha avuto già il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l’obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati”. Per il settore del turismo, quello che proprio Conte nei giorni scorsi ha definito il più danneggiato da questa situazione, non è stato dichiarato nulla.
Fase 2: lo scempio del governo Conte
Se non fosse tragico quanto sta accadendo farebbe ridere. Il governo Conte è il perfetto frutto della politica all’italiana, fatta di dichiarazioni e smentite continue. Nelle ultime settimane non si è fatto altro che parlare di allentamenti a partire dal 4 maggio, e nessuno si è mai preso la responsabilità di controbattere. Anzi, in un’intervista rilasciata ieri dal Presidente Conte a Repubblica, firmata anche dal nuovo direttore della testata Maurizio Molinari, si parlava proprio di “maggiori spostamenti” e riduzione delle restrizioni sulle libertà personali. Quello che stiamo vivendo è il testimone lasciato da vent’anni di politica pressapochista, che non si preoccupa di dare una vera linea guida agli italiani. Siamo il Paese che vive in perenne stato d’emergenza: crisi economiche, immigrazione, povertà, natalità. E che durante una pandemia sanitaria, per non smentirci, non riusciamo a mettere sul tavolo una strategia.
Tutto questo è la rappresentazione perfetta della mediocrità dei nostri politici, il più figure improvvisate. Ci hanno convinto che tutti potessero fare politica, ma non è così: la politica è una cosa seria. E quella che c’è in Italia non lo è. La dimostrazione è la conferenza stampa di stasera, ma soprattutto l’atteggiamento delle ultime settimane. E’ una gestione imbarazzante della comunicazione da parte di Rocco Casalino, caratterizzata da ritardi continui e informazioni poco chiare; da fuoriuscite di notizie con l’intenzione di screditare tutto il mondo dei giornali. Oggi, cambiare in questo modo le carte significa non solo perdere di credibilità, ma anche avere l’arroganza di prendere in giro gli italiani. Quei cittadini che “hanno risposto benissimo” al lockdown; che hanno messo in standby le proprie vite per non avere alcuna risposta. E’ inaccettabile.
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