Lunedì 27 aprile 2020 – Riapertura scuole. «Lavoriamo sugli Esami del secondo ciclo in presenza. Siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico-scientifico ci ha dato il via libera. In queste settimane il governo non ha mai smesso di pensare alla scuola e non lo farà mai. Anche per questo vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari», sono queste le parole del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina su Facebook.
Riapertura scuole, Azzolina: maturità esami in presenza, a settembre rientro “a targhe alterne”
Sul suo profilo social il ringraziamento sentito al premier Giuseppe Conte: «Come ha spiegato in conferenza stampa, tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico sconsigliano la riapertura delle scuole, se non vogliamo vanificare gli sforzi fatti da milioni di italiani e mettere a rischio la salute di tanti. Da Ministra dell’Istruzione è un grande dolore, per me, dover tenere le scuole chiuse. Ma ce lo impone il senso di responsabilità. Per ripartire, domani, più forti», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, aggiungendo: «È un grande sacrificio. Lo sappiamo. Per questo ci saranno misure di sostegno per le famiglie. Così come sappiamo che occorre lavorare rapidamente per settembre. E lo stiamo facendo. Presto avremo le prime proposte». Ma cosa dobbiamo aspettarci a partire da settembre? Le scuole restano chiuse per altri 4 mesi: il Ministero dell’Istruzione e la task force di esperti stanno valutando il riavvio della didattica ortodossa all’insegna della sicurezza. L’obiettivo degli addetti ai lavori è garantire la riapertura rispettando il distanziamento sociale. Uno scopo che può essere perseguito ridisegnando la geografia degli spazi negli Istituti e adeguando le scuole ad uno stile di vita del tutto inedito.
Didattica a distanza addio? No, resterà un tassello fondamentale nel rilancio dell’Istruzione
Non si dirà però addio, o almeno non del tutto, alla didattica a distanza. Come riporta ‘Il Messaggero’: “Il Ministero dell’istruzione ha stanziato 85milioni di euro prima e poi altri 70milioni di euro di fondi Pon con cui le scuole potranno acquistare dispositivi da dare in comodato d’uso alle famiglie che ne fanno richiesta. Non saranno per tutti ma, comunque, serviranno per raggiungere una platea più ampia di studenti”. Questo vuol dire che la modalità webinar continuerà ad essere una chiave di volta nell’Istruzione italiana. Tra le opzioni c’è infatti la possibilità di ripartire a settembre con la didattica online ma a “targhe alterne”. Il problema fondamentale della scuola italiana è quello delle cosiddette «classi pollaio», per questo Lucia Azzolina sta lavorando sodo per il sovraffollamento e il rispetto della distanza di almeno un metro tra uno studente e l’altro.
Riapertura scuole, ipotesi in piedi: nuova geografia degli spazi o rientro a “targhe alterne
Per evitare gli assembramenti si starebbe pensando anche alla presenza a “turni” in aula. In pratica una classe da 22-25 ragazzi potrebbe essere divisa in due gruppi che si alternerebbero in presenza e a distanza. L’insegnante farebbe lezione in classe ad una metà dal vivo e ad un’altra metà che assiste da casa. Da remoto si può seguire online, tramite una webcam in classe, o facendo ricorso ad una piattaforma di e-leanirng. I due gruppi andrebbero ad alternarsi di settimana in settimana per garantire a tutti il contatto diretto con l’istituzione scolastica stessa. L’altra ipotesi quella di fare dei sopralluoghi nelle varie scuole del territorio e verificare che ci siano le condizioni per creare nuovi spazi. Tirare fuori delle nuove classi da un’aula magna, ad esempio, o da ampi corridoi, utilizzando pareti removibili, che andranno tolte terminata la pandemia. leggi anche l’articolo —> Decreto 4 maggio, cosa riapre? Ecco cosa sarà consentito e cosa no