Debito pubblico italiano. L’agenzia di rating Fitch declassa l’Italia, pur mantenendo un outlook (cioè una prospettiva) stabile per il nostro paese. Il debito pubblico italiano scende nella categoria “BBB-“, che nello standard di classificazione delle agenzie di rating significa quasi “spazzatura”. Una bocciatura attesa, dopo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sulla contrazione del Pil italiano dopo la crisi del Coronavirus, oltre il 9% in un anno, l’aumento della spesa pubblica e la conseguente esplosione del debito. (segue dopo la foto)
Quali sono le conseguenze del rating “BBB-” per l’Italia
La decisione di Fitch arriva a solo qualche giorno di distanza dal giudizio di un’altro big del rating, Standard & Poor’s, che invece aveva lasciata invariata la classificazione del debito italiano a BBB, mantenendo tuttavia l’outlook negativo. “Il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio”, afferma Fitch in una nota prevedendo una contrazione del pil dell’8% nel 2020, con un rapporto debito/pil al 156%.
Quali le conseguenze immediate per il debito italiano dopo questo downgrade? Sicuramente i nostri titoli pubblici diventano ancora meno appetibili di quanto non lo siano già da tempo. Ma bisogna tenere conto della situazione straordinaria in cui siamo entrati con la pandemia globale da Coronavirus. Per questo Fitch vede comunque un outlook stabile per l’Italia. Il debito crescerà esponenzialmente, ma il suo rifinanziamento. Fitch come le altre agenzie di rating, tengono infatti conto del massiccio intervento della Banca Centrale Europea per acquistare i titoli pubblici dei paesi Ue con i fondamentali di bilancio più deboli. L’Italia è in cima alla lista, seguita dalla Spagna. (segue dopo la foto)
Debito pubblico italiano declassato: le reazioni
Intanto si è fatta subito sentire sin dall’apertura la reazione dei mercati al declassamento del debito pubblico italiano operata da Fitch. Lo spread tra Btp e Bund, cioè il differenziale di valore tra buoni del tesoro italiani e tedeschi, ha aperto in rialzo
a 231 punti base, rispetto ai 223 segnati ieri in chiusura. Il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi sale all’1,85% dall’1,77%. Mente scriviamo lo spread è tornato a 225 punti. Piazza Affari ha aperto in positivo e sta facendo segnare un +0,13% sul Ftse Mib. Tra i maggiori rialzi Azimut Holding (+4,05%), Leonardo (+3,21%), Saipem (+2,89%).
Già nella serata di ieri il ministro dell’Economia Gualtieri, dopo aver osservato che i fondamentali di economia e finanza italiani sono soliti, in una nota ha sottolineato l’incongruenza della decisione di Fitch. “Non tiene conto – ha scritto – delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte. In particolare, non sembrano adeguatamente valorizzati l’orientamento strategico della Banca Centrale Europea”. (segue dopo la foto)
Gualtieri ha insistito sui fondamentali dell’economia italiana, a suo dire solidi. “Il sistema produttivo è molto diversificato, con un consolidato surplus commerciale e una posizione finanziaria netta nei confronti dell’estero molto vicina all’equilibrio”, scrive nella sua nota il ministro dell’Economia. Ecco perché non possiamo permetterci di lasciare la “macchina” delle imprese ancora per troppo tempo ferma. Occorre accelerare sulle misure di aiuto, liquidità in primis, per ripartire quanto prima e alla massima velocità. >> Tutte le notizie di economia