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Fase 2 contagi, i numeri calano perché non vengono effettuati i tamponi

22/05/2020 09:26 - Aggiornamento 22/05/2020 09:32

Insieme alla fase 2 sarebbe dovuta incominciare un monitoraggio a tappeto dei contagi, con test continui per conoscere l’incidenza della pandemia sulla popolazione. Quello che sta succedendo, invece, è un’inversione di rotta: nove Regioni li hanno addirittura ridotti in queste due settimane. La Lombardia, in particolare, sembra aver tirato il freno a mano sui tamponi, e ne fa lo stesso numero per abitante della Basilicata. La prima, però, è stata una delle Regioni più colpite al mondo, e forse dovrebbe fare qualcosa in più che una media di 13 mila tamponi al giorno.

>>Leggi anche: Test sierologici Covid-19, cosa fare se si è positivi?

Coronavirus lombardia infermiera

Fase 2 contagi, nessuna ricerca a tappeto del virus

Se non si fanno i test, i numeri non si alzano e non bisogna adottare strategie restrittive. E’ molto semplice. E così i numeri ovviamente calano. Come è stato sottolineato da inizio pandemia, però, i numeri di cui i cittadini vengono a conoscenza sono fittizi, poiché manca una vera ricerca territoriale dei contagiati. In Lombardia, appunto, ieri sono stati fatti solamente 13mila tamponi, e sono stati registrati 316 positivi. Un rapporto del 2,1%, il più basso da aprile. Ed è ovvio che sia così, visto che i test non vengono fatti. Tra l’altro, il caso Lombardia è stato forse quello gestito peggio, anche se la Regione non apprezza sentirselo dire. Più in generale, però, degli oltre 3,2 milioni eseguiti e sbandierati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in realtà quelli “diagnostici” (quindi i casi nuovi testati e non secondi o terzi tamponi per verificare la guarigione) sono solamente2 milioni.

In Italia vengono fatti 61 tamponi ogni 100 mila abitanti, ma non in modo omogeneo. Considerando la Puglia, per esempio, ne vengono fatti 18; in Valle D’Aosta 167. Al momento però i tamponi sono l’unica arma che abbiamo per trovare nuovi casi, prima che arrivi il vaccino e prima che la famosa app Immuni ci aiuti a tracciare una linea dei contatti. L’indagine nazionale poi, quella con 150 mila test sierologici che dovrà farci capire quanto si è diffuso ancora il virus, partirà la prossima settimana invece che a inizio maggio come da programma.

fase 2 contagi

Fase 2 contagi, i tamponi non vengono fatti per paura di scoprire i numeri

Come ha confermato il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, “il numero di nuovi casi è direttamente influenzato dal numero dei tamponi eseguiti dalle Regioni, che su questo in parte si mostrano restie. Verosimilmente per il timore non dichiarato di veder aumentare troppo le nuove diagnosi che le costringerebbero ad applicare misure restrittive”. Un esempio lampante è lo scorso 19 maggio: sono stati registrati 813 casi, mentre il giorno prima 451. Il doppio. Perché? Perché sono stati effettuati il doppio dei tamponi. Quello dei test però è l’unico mezzo per poter isolare per davvero i focolai, e un esempio è il Veneto, che ieri ha registrato zero casi grazie a questa strategia di controllo a tappeto.

Sempre secondo la Fondazione Gimbe, inoltre, confrontando il periodo che va dal 7 al 20 maggio con le due settimane precedenti, dodici Regioni hanno effettuato un incremento dei tamponi, mentre nove li hanno ridotti. In particolare, tra quelle che li hanno aumentati si segnalano Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta, mentre al contrario Puglia e Lazio sono tra quelle che hanno diminuito la ricerca.

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Lombardia, sempre meno tamponi

Secondo i documenti, poi, in Lombardia viene effettuato un terzo dei tamponi necessari. E non si tratta più di persone che si autodiagnosticano il Covid-19, bensì di valutazioni mediche ormai certificate attorno a un protocollo sintomatologico preciso. Dal 4 maggio, nelle ultime due settimane, le segnalazioni per sospetti Covid comunicati dai medici di base sono state 19.168, mentre i test effettuati 6.440. Lo scorso 18 maggio, di 3.157 casi comunicati come sospetti, solamente 25 sono stati testati. Nell’area metropolitana di Milano, su 603 segnalazioni sono stati eseguiti nove tamponi. E’ quindi molto chiaro il perché della diminuzione drastica dei numeri. >>Tutte le notizie di UrbanPost

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